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Poste, consegne nel caos
«Negli ultimi sette anni
portalettere dimezzati»

Sono decine le segnalazioni di disservizi nella consegna della posta in tutta la provincia
Sono decine le segnalazioni di disservizi nella consegna della posta in tutta la provincia
Sono decine le segnalazioni di disservizi nella consegna della posta in tutta la provincia
Sono decine le segnalazioni di disservizi nella consegna della posta in tutta la provincia

Lettere dimenticate nei centri di distribuzione, bollette consegnate oltre la scadenza, raccomandate recapitate fuori tempo massimo e quotidiani che arrivano il giorno dopo. E c’è chi, scherzando, consiglia di affidarsi al piccione viaggiatore. Sì, perché le lagnanze dei cittadini per i disservizi di Poste Italiane, raccolte e raccontate da questo giornale, sono un unico grido di dolore che si leva da tutti gli angoli della provincia, dalla città a Schio, da Zugliano ad Alte Ceccato fino a San Nazario, dove il sindaco del Comune della Valbrenta, proprio ieri sulla pagina dedicata alle lettere, ha avanzato la proposta di denunciare la società per interruzione di pubblico servizio. E se gli utenti sono sul piede di guerra, non meno problematica è la situazione tracciata dai sindacati. A suonare le sirene d’allarme è soprattutto la Slp Cisl, sindacato maggioritario, che denuncia il dimezzarsi dei postini negli ultimi 7-8 anni e punta il dito sulla riorganizzazione del servizio postale iniziato alla fine del 2015. Anche Uil Poste conferma la riduzione progressiva dei portalettere, ma su percentuali che si fermano al 20-25 per cento, ritenendo che il cambiamento stia producendo «disagi del tutto fisiologici e temporanei». Da parte dell’azienda, intanto, arrivano le scuse e le rassicurazioni: «I problemi sono stati avvertiti tra dicembre e gennaio, il periodo più critico è stato superato e ora la situazione sta tornando alla normalità».

I DISAGI. Le segnalazioni si susseguono da tempo, provengono da tutta la provincia e rispondono sempre allo stesso copione: la corrispondenza arriva in ritardo e questo vale anche per la posta che dovrebbe invece viaggiare su tempi più rapidi. A denunciarlo è anche Giuseppe Ferrara, segretario di Slp Cisl, 700 iscritti su 1.545 lavoratori in tutta la provincia. «La situazione è precipitata dopo l’accordo, firmato coi sindacati, sulla modifica organizzativa del recapito». Di fatto, dal novembre del 2015, la consegna viene effettuata a giorni lavorativi alterni e se prima un postino gestiva una sola zona, ora la competenza si allarga a due. «Nel giro di un anno ci troviamo con 176 portalettere in meno sul campo. Lavoratori che sono stati impiegati in altri incarichi o sono utilizzati a supporto. E il risultato è che regna il caos. Poste Italiane continua a prendere commesse importanti che sovraccaricano di lavoro i dipendenti. Ne consegue che la qualità del servizio sta diminuendo in modo notevole». Poi il sindacalista passa ai numeri: «Al momento sono 293 i postini. Sette o otto anni fa erano oltre 600. Il numero si è dimezzato». Di tutt’altro avviso è invece la Uil Poste, con il segretario provinciale Franco Vallotto che offre una visione diversa e ridimensiona l’allarme: «È vero, il numero di zone si è ridotto, ma tanti postini sono stati reimpiegati in nuovi servizi innovativi, come quelli delle “linee plus”, create per assicurare la consegna dei prodotti entro le 24 ore. La riorganizzazione può implicare qualche problema, che comunque è temporaneo. La perdita di postini? Siamo sull’ordine del 20-25 per cento in otto anni».

LE SCUSE DELL’AZIENDA. L’azienda, intanto, porge le «scuse ai cittadini» e riconosce i disagi, anche se limitati nel tempo rispetto a quanto denunciato dagli utenti. «Abbiamo registrato criticità tra dicembre e gennaio, un periodo di lavoro già di per sé molto intenso, che ha coinciso con l’avvicendamento di personale. Il tutto ha dato luogo a qualche disagio. Non solo: In alcune zone collinari e di montagna, a complicare le consegne è stato anche il ghiaccio. Abbiamo lavorato per risolvere la situazione che ora sta tornando alla normalità. La riorganizzazione è un’operazione che ci ha permesso di garantire il servizio, salvaguardando i posti di lavoro». In caso di problemi, «è comunque consigliabile fare un reclamo». Resta da vedere se sarà sufficiente a placare i malumori.

Laura Pilastro

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