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L’inchiesta

«Popolare Vicenza,
così nel 2013
è cambiato il mondo»

La guardia di finanza ha perquisito la BpVi anche nei giorni scorsi
La guardia di finanza ha perquisito la BpVi anche nei giorni scorsi
La guardia di finanza ha perquisito la BpVi anche nei giorni scorsi
La guardia di finanza ha perquisito la BpVi anche nei giorni scorsi

Ma dove sono finiti i soldi degli azionisti della BpVi? Chi se li è mangiati? Chi e come ha distrutto un tesoro di miliardi di euro, lasciando in brache di tela un sistema, con migliaia di famiglie e aziende in angoscia per il domani? Domande che da un anno e mezzo un po’ tutti ci facciamo, da quando il governo prese la decisione di obbligare le banche cooperative a trasformarsi in società di capitali e quindi a sbarcare in Borsa in ossequio all’indirizzo della Bce.

INCHIESTA. Domande che sono al centro dell’inchiesta della Procura della Repubblica per aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia nei confronti dell’ex vertice di BpVi. Quel vaglio legale che servirà a stabilire se gli errori che sono stati compiuti sono stati di natura industriale-bancaria, cioè una errata politica commerciale aggressiva a sostegno di famiglie e imprese che ha alimentato la massa dei crediti deteriorati in presenza di un’economia che non si riprendeva, oppure se taluni comportamenti sono stati anche fuorilegge.

“È CAMBIATO IL MONDO”. La questione centrale è il “rischio credito” che terremota il sistema bancario italiano a partire dal 2012, quando da quattro anni ormai l’Italia non cresce più, anzi ha bruciato il 7% del Pil, e Banca d’Italia ha modificato l’approccio all’analisi delle esposizioni deteriorate della clientela. Emblematica, per capire lo scenario, è la testimonianza di Giampaolo Scardone, 60 anni, capo ispettore della Banca d’Italia che nel 2012 fa il check-up all’istituto di via Battaglione Framarin. Quello che pubblichiamo oggi è il suo interrogatorio del 16 luglio 2015 al quale viene sottoposto dal sostituto procuratore Luigi Salvadori.

«Preciso che l’ispezione del 2012 era mirata al rischio credito della BpVi. Consistette nell’analisi delle procedure e dei criteri della erogazione e gestione dei crediti con il conseguente impatto sui bilanci e sulle segnalazioni di vigilanza della Banca d’Italia». «In merito ai criteri di valutazione del “rischio credito” - aggiunge Scardone - successivamente al 2012 “è cambiato il mondo”, nel senso che Banca d’Italia ha attuato una “campagna finalizzata al provisioning” dei vari istituti e alla fine 2013 sono stati compiuti gli “asset quality review” che hanno comportato un radicale cambiamento delle valutazioni sui vari istituti di credito».

ISPEZIONE 2012. In altre parole: i parametri per valutare l’affidabilità delle banche sono drasticamente mutati. La banca che presta più denaro non è più quella maggiormente virtuosa. Un passo indietro. Gianni Zonin per spiegare il rapporto di BpVi con i propri clienti, nel marzo 2010 intervistato da un giornale nazionale osserva: «Siamo più vicini al territorio e non è un caso che la Banca Popolare di Vicenza sia tra i pochi istituti ad avere aumentato il credito al sistema nel 2009, più 8%, che a livello di sistema bancario è cresciuto solo dell’1%. Anche quest’anno ad aziende e famiglie concederemo finanziamenti ulteriori per 2,5 miliardi di euro». L’esito dell’ispezione di Bankitalia a BpVi sui crediti deteriorati per il triennio 2010-2012 è di conseguenza «parzialmente sfavorevole», sottolinea Scardone, «perché la banca aveva attuato una forte espansione dell’ammontare dei crediti erogati, arrivando a un rapporto tra impieghi/depositi di circa il 12%, ma con una bassa redditività degli impieghi medesimi». Inoltre, BpVi registrò «un effetto negativo sul fabbisogno di liquidità».

ESPLOSIONE CREDITI DETERIORATI. Scardone risponde agli inquirenti che «non ero venuto a conoscenza del patto di riacquisto delle azioni di BpVi da parte della banca stessa a favore dei clienti/azionisti». Se è nel novembre 2014 che la Bce assume le competenze di vigilanza bancaria per l’area euro, già nel 2013 l’azione di Bankitalia, in vista di questo appuntamento, si fa più stringente e cambiano le regole per il patrimonio di vigilanza. Gli ispettori, insomma, spiegano di non avere saputo nel 2012 di patti di riacquisto da parte dell’istituto con la clientela di azioni proprie. «Se l’avessimo saputo - sottolinea Scardone - questo fenomeno avrebbe avuto certamente rilevanza perché avrebbe costituito una “forma di interferenza nella valutazione del merito creditizio del cliente“ da parte della Banca. In altri termini, tale fenomeno avrebbe avuto, se esistente, una incidenza nel “processo di gestione del credito” e, nello specifico, nei relativi “processi allocativi” e nei criteri di erogazione dello stesso». La crisi della BpVi, quindi, è nell’esplosione dei crediti deteriorati (incagli e sofferenze) a partire dal 2012, tanto che il capo ispettore della Bce, Emanuele Gatti, spiega agli inquirenti che «a fine 2014 i crediti deteriorati di BpVi ammontavano a 6,5 miliardi di euro e sono diventati 7,4 miliardi a giugno di un anno fa».

PATRIMONIO E FONDI. L’azzeramento del valore delle azioni di BpVi è perciò diretta conseguenza di una politica creditizia espansiva che ha mostrato il fiato corto per la persistente crisi economica e che i vertici della banca hanno cercato di fronteggiare nel 2013 con la ricerca di finanza fresca tramite investimenti speculativi in fondi per 350 milioni, che, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, appesantiscono ancora di più i bilanci perché gestiti in maniera quanto meno improvvida per affidare clienti (Marchini, Fusillo e Degennaro) già in difficoltà. È quello che farà dire a Zonin «non avevo idea di cosa ci fosse in questi fondi». E che indurrà Gatti a dire al magistrato e ai colonnelli Livio De Luca e Pietro Bianchi della guardia di finanza che «Zonin mi disse che aveva il sospetto che dietro questi fondi ci fosse un interesse personale di Samuele Sorato e Andrea Piazzetta». L’inchiesta della Procura di Vicenza su BpVi, insomma, sembra entrata nella fase decisiva.

Ivano Tolettini

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