VICENZA. Sono durate tutta la giornata le perquisizioni dei carabinieri del Nas di Udine e dei funzionari dell’Icqrf, Ispettorato Repressione frodi Nord Est, in una cinquantina di allevamenti, macelli, abitazioni e studi professionali nelle province di Pordenone, Udine, Gorizia, Milano, Padova, Brescia, Verona, Treviso e Vicenza. Le perquisizioni sono state disposte dalla Procura della Repubblica di Pordenone nell’ambito di indagini per contrastare frodi e illeciti ai danni dei consumatori e per la tutela e qualità dei prodotti a marchio Dop nel campo della produzione di prosciutto, in particolare quello di San Daniele.
L’indagine coordinata dalla procura di Pordenone è parallela, ma non sovrapponibile, a quella della
procura di Torino che ha portato alla denuncia di una trentina di soggetti che si sono resi protagonisti, a vario titolo, di probabili contraffazioni di prodotti. Identico è l’ipotesi di reato per la quale procede la procura: associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio aggravata.Il sospetto è che le imprese coinvolte abbiano utilizzato suini non ammessi dal disciplinare di produzione, cioè senza le caratteristiche di qualità e tipicità richieste per produrre prosciutti Dop.
L’inchiesta è in divenire - si è appreso dai Nas di Udine, che hanno svolto i controlli assieme agli esperti del Ministero dell’Agricoltura - e solo nei prossimi giorni sarà possibile determinare il numero esatto dei soggetti coinvolti, all’esito di specifici esami che sono stati effettuati, anche nell’intera giornata odierna, sugli alimenti e sui capi di bestiame. Confermate le zone dove sono state eseguite le perquisizioni, con particolare riferimento alle province di Udine, Gorizia e Pordenone, territorio da cui l’inchiesta ha preso le mosse: assieme ai militari dell’Arma del Nucleo antisofisticazione e sanità hanno lavorato, in supporto logistico, effettivi dei tre comandi provinciali dei Carabinieri.