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Vicenza

Pacchetti di Natale
«Assumiamo solo
alte, magre e belle»

Si avvicina il Natale, tempo di regali e di pacchi dono
Si avvicina il Natale, tempo di regali e di pacchi dono
Si avvicina il Natale, tempo di regali e di pacchi dono
Si avvicina il Natale, tempo di regali e di pacchi dono

 

VICENZA. Nell’annuncio non hanno chiesto la misura del reggiseno ma forse è solo una dimenticanza: «Cercasi ragazze bella presenza, altezza minima 1,70, taglia massima 42, se interessate inviare cv con foto a figura intera». Modelle per sfilata? Hostess alla fiera dell’oro? Accoglienza convegni in hotel 5 stelle? No: impacchettatrici. Cioè addette ad incartare regali fuori dai negozi a Natale a Vicenza. E per fare bene un pacchetto-con-il-fiocco, si sa, serve la gamba da miss Italia.

L’annuncio «con disponibilità da sabato 5 a giovedì 24 dicembre» è della società One 4 You events e promotions, sede a Milano. Sul sito web l’azienda si dice specializzata nell’organizzare eventi, trovare hostess e steward per congressi e convention, ideare promozioni. Usa termini come brand, ideal set, road-show. Tutto a posto se non fosse per quella curiosa richiesta. Quella che ha fatto arrabbiare tre sorelle vicentine incappate in quell’annuncio on line.

A firmare la protesta Francesca Saggin, 31 anni, Irene di 26 anni ed Eleonora di 21: «Stavamo cercando un lavoretto per il periodo natalizio e ci siamo imbattute in questa offerta - dicono -. La domanda ci è sorta spontanea: da quando in qua si selezionano ragazze addette al confezionamento di pacchetti natalizi (non parliamo quindi di sfilate di moda), chiedendo altezza, bell'aspetto, taglia e foto a figura intera? Ciò significa che se una ragazza è brava e capace, gentile con la clientela e affidabile nel suo lavoro, ma porta la taglia 44 o è alta un metro e 65, non è degna di fare richiesta per avere un lavoretto simile?».

Ancora: «A che servono le campagne contro i disturbi alimentari, tutti i bei discorsi sull'importanza di accettarsi per come si è, anche con qualche chilo in più o qualche difetto fisico, se poi nella vita reale per un lavoro così semplice si devono avere dei requisiti da fotomodella? Siamo davvero arrabbiate, offese e stanche di doverci ancora scontrare ancora con simili mentalità e metodologie vergognose... Queste discriminazioni inaccettabili non si devono più vedere, è ora di iniziare il vero cambiamento proprio da qui, da queste piccole ingiustizie».

Se la sono proprio presa, insomma. Spiega Francesca: «L’abbiamo letto e riletto, quell’annuncio. Ci sembrava veramente assurdo. E siamo arrabbiate e risentite. Tante chiacchiere sui diritti e sul lavoro e poi alla fine conta sempre l’estetica. Noi siamo ragazze normali, anche se non siamo taglia 42. Ma per fare dei pacchi... Perché invece nessuno ti chiede se sei capace di fare quel lavoro?».

Bella domanda. Stefano Soprana, presidente della sezione centro storico dell’Ascom: «Sinceramente mi viene da ridere, l’umanità a volte è sorprendente. Chissà, magari è un altro tipo di “pacco”, questo annuncio. Se ci sono regole particolari in questi casi? No, è il libero mercato, anche se questo non lo capisco. Un conto è chiedere la bella presenza per un negozio per giovani o per promuovere qualcosa. Ma non per fare pacchi. Le tre ragazze? Hanno fatto bene a protestare».

«Quasi quasi rispondo all’annuncio - sorride Francesca -. Sono alta un metro e 69, chissà che mi dicono».

Alessandro Mognon

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