VICENZA. Domani sciopero nazionale dei medici ospedalieri. Anche al San Bortolo si prevede un’astensione compatta e massiccia dei camici bianchi anche perché la protesta unisce l’intersindacale medica. Incroceranno le braccia, per quello che si preannuncia come un blackout di 24 ore, tutte le principali organizzazioni di categoria. Come sempre verranno garantite le urgenze ma i disagi saranno tanti, probabilmente.
Solo a Vicenza risulta iscritto a un sindacato il 50 per cento dei 600 medici dipendenti, e, fra l’altro, la Cimo, che al San Bortolo è la sigla maggioritaria, sempre domani, ha indetto dalle 8 alle 11, in orario di servizio, un’assemblea retribuita anche per chi non volesse scioperare. I medici si concentreranno nell’atrio di ingresso dell’ospedale e poi si sposteranno nell’aula sindacale della zona chiostro per parlare di contrattazione nazionale e integrativa locale. Dovrebbero saltare quasi tutte le attività programmate, con conseguente paralisi delle sale operatorie, anche perché in prima fila a fermarsi ci saranno proprio gli anestesisti. E, senza di loro, interventi non se ne fanno. Inoltre, sospesi, o quanto meno a singhiozzo esami e visite ambulatoriali.
Nel mirino dei medici la legge di bilancio 2018, che esclude la sanità da qualsiasi investimento e il blocco delle trattative contrattuali, ferme da ben otto anni.