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Vicenza

Orina
nell’area bivacco
Accoltellato

L’entrata della mensa Il Mezzanino in contrà della Fascina. COLORFOTO
L’entrata della mensa Il Mezzanino in contrà della Fascina. COLORFOTO
L’entrata della mensa Il Mezzanino in contrà della Fascina. COLORFOTO
L’entrata della mensa Il Mezzanino in contrà della Fascina. COLORFOTO

Valentino Gonzato

È stato accoltellato alla gola per aver espletato un impellente bisogno fisiologico vicino al giaciglio dove dorme un senzatetto. Mohamed El Haissouni, marocchino di 60 anni appena uscito di galera, è stato aggredito ieri mattina nelle vicinanze della mensa “Il Mezzanino” in contrà Fascina da un connazionale, che subito dopo è fuggito. La vittima si è poi presentata al pronto soccorso con una ferita sul lato sinistro del collo: non è in gravi condizioni.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i due marocchini si sono incontrati alla mensa dei poveri per fare colazione verso le 8 e avrebbero subito iniziato a litigare. El Haissouni è stato insultato e minacciato dal connazionale, che lo accusava di aver orinato la sera precedente sotto il porticato di Monte Berico, dove è solito dormire. Il responsabile e alcuni volontari della mensa gestita dall’associazione Ozanam hanno subito riportato la situazione alla calma, avvisato le forze dell’ordine e accompagnato i contendenti all’uscita. I due parevano essersi calmati, ma, quando il personale è tornato all’interno della struttura per continuare a servire la colazione, fuori dal portone è cominciato il secondo round tra i due magrebini. El Haissouni è stato aggredito con un coltello spuntato all’improvviso e raggiunto da un fendente, che lo ha ferito solamente di striscio. A quel punto, l’assalitore se l’è data a gambe levate mentre il malcapitato si è recato a piedi all’ospedale San Bortolo per farsi curare. È stato El Haissouni, che ha appena finito di scontare una condanna per rapina, a raccontare al medico e agli infermieri quello che era successo. Oltre alla ferita al collo, lo straniero aveva pure alcune escoriazioni alla testa e sulla schiena; è stato medicato e poi dimesso con una prognosi iniziale di quindici giorni. Prima di lasciare l’ospedale, ha annunciato che sarebbe andato in questura per sporgere denuncia.

«La situazione sembrava ricomposta dopo l’intervento dei volontari; sentiremo le forze dell’ordine per verificare quello che è successo», afferma Fabio De Luzio, presidente di Ozanam. Il servizio mensa, che offre la colazione dal lunedì al sabato e pasti caldi tre sere alla settimana a più di cento persone, era stato interrotto per una settimana lo scorso settembre, dopo che uno straniero aveva fatto scoppiare una rissa nella quale erano rimasti feriti due volontari e un carabiniere. «Da allora non era più successo niente - conclude De Fazio -, perché alla sera ci danno una mano i carabinieri in congedo. Che però, per problemi di orari, non possono essere presenti anche la mattina».

Valentino Gonzato

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