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Vicenza

Ordine dei medici
e Ulss 6
È scontro aperto

Si acuisce lo scontro fra la dirigenza dell’Ulss 6 e l’Ordine dei medici di Vicenza. [FOTOGRAFO][FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Si acuisce lo scontro fra la dirigenza dell’Ulss 6 e l’Ordine dei medici di Vicenza. [FOTOGRAFO][FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Si acuisce lo scontro fra la dirigenza dell’Ulss 6 e l’Ordine dei medici di Vicenza. [FOTOGRAFO][FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Si acuisce lo scontro fra la dirigenza dell’Ulss 6 e l’Ordine dei medici di Vicenza. [FOTOGRAFO][FOTOGRAFO]ARCHIVIO

Il presidente dell’Ordine dei medici Michele Valente, alla “Giornata del Medico” di sabato scorso al teatro Olimpico, fa il triste elenco di quelli che, secondo lui, sarebbero i guai della sanità pubblica, con forti e accese critiche anche allo scenario veneto, ma il direttore generale Giovanni Pavesi non accetta la visione apocalittica e spedisce a Valente una lettera in cui difende valori, contenuti e risultati del sistema sanitario regionale e vicentino.

Non è la prima volta che Valente tuona per stigmatizzare, appunto, quello che, a suo avviso, sarebbe un sistema in caduta libera con le presunte degenerazioni. Il canovaccio è stato un po’ la fotocopia dello scorso anno sempre per il giuramento dei neo-medici. Valente, parlando a ruota libera, ha messo nuovamente in fila una raffica di mali che starebbero soffocando il Ssn.

«I medici - ha detto - stanno pagando un contributo non indifferente alla crisi, con retribuzioni e sviluppi di carriere bloccati, riduzioni massicce di personale, aumenti impressionanti dei carichi di lavoro, contratti atipici, compensi inadeguati, premi assicurativi non più sostenibili, turni massacranti». Due denunce in particolare: «Le liste di attesa sono lunghe perché non si assumono più medici. Le file al pronto soccorso sono estenuanti perché, invece di rinforzare gli organici si investe in progetti insensati». E, poi, il numero uno dell’ordine professionale ha affondato la lama anche sul fronte locale. Anche qui il rosario dei problemi sarebbe molto lungo: «La sanità veneta ha sempre vantato eccellenze che altre regioni si sognavano ma non si può vivere di rendita. I segnali di declino non mancano come la fuga di assistititi verso altre regioni e l’emigrazione dei medici». Sotto accusa per lui una politica più attenta ai costi che al malato: «Sono ritenuti sostenibili l’edilizia ospedaliera, gli affitti per i project financing, ma non il capitale umano. Un buon ospedale lo fanno i muri o gli organici adeguati di buoni medici?».

Pavesi, però, come detto, non ci sta, e da responsabile di due Ulss in via di unificazione, Vicenza e Arzignano, ma anche da esperto di una sanità veneta che vive e conosce da anni come manager in prima linea, non solo non accetta la visione negativa e pessimistica di Valente ma ribatte in modo perentorio, senza mezzi termini: «Vorrei esprimerle la mia sorpresa e il mio disappunto per il tono e i contenuti del suo intervento, durante il quale sono state ripetutamente espresse forti critiche all’organizzazione e all’operato del sistema sanitario della nostra Regione. Pur non nascondendo le difficoltà e i problemi che hanno dovuto affrontare tutti i sistemi salutari del nostro Paese, ritengo che in questi anni quello veneto abbia dato prova di solidità e capacità innovativa e abbia saputo offrire una qualità di assistenza ai propri cittadini al livello dei migliori paesi europei». Pavesi porta esempi: «Gli esiti di salute del Veneto, la costante crescita dell'aspettativa di vita, i dati epidemiologici in costante miglioramento, i programmi di screening preventivi, le tecnologie di cui si è dotata la generalità delle strutture ospedaliere, l’implementazione di nuove organizzazioni territoriali di cure primarie».

Tutto questo - chiarisce il dg - «in un contesto di trasferimenti finanziari statali in costante contenimento, a fronte di sempre nuove e crescenti esigenze per la nostra popolazione». Ancora un altro passaggio in discontinuità rispetto a Valente: «Sono certamente - scrive Pavesi - risultati conseguiti grazie anche all’impegno e alla professionalità della categoria che lei rappresenta, ma inseriti in un contesto organizzativo, economico e normativo garantito dal nostro sistema sanitario regionale». Il dg prende nettamente le distanze dal presidente dell’ordine: «Anche le sue affermazioni in tema di mancato rinforzo degli organici non rispondono a verità, stante che, proprio a Vicenza per esempio, negli ultimi 9 mesi il saldo di medici in servizio all’Ulss 6 è in attivo di oltre 20 unità e l’attrazione di pazienti da altre Regioni è in sensibile aumento, così come in tutto il Veneto».

Franco Pepe

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