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Nomadi, scatta il censimento delle famiglie

Una delle famiglie nomadi  che abitano da circa un anno nel piazzale di via Lanza vicino al Brico centerI  rifiuti gettati dagli occupanti sulle aiuole del parcheggio
Una delle famiglie nomadi che abitano da circa un anno nel piazzale di via Lanza vicino al Brico centerI rifiuti gettati dagli occupanti sulle aiuole del parcheggio
Una delle famiglie nomadi  che abitano da circa un anno nel piazzale di via Lanza vicino al Brico centerI  rifiuti gettati dagli occupanti sulle aiuole del parcheggio
Una delle famiglie nomadi che abitano da circa un anno nel piazzale di via Lanza vicino al Brico centerI rifiuti gettati dagli occupanti sulle aiuole del parcheggio

Scatta la tolleranza zero in via Lanza. Da alcuni giorni, questura e polizia locale hanno avviato una serie di controlli nel piazzale tra il centro commerciale Auchan e il Brico center alle Cattane, dove da ormai un anno si sono stabilite diverse famiglie di nomadi con camper e furgoni provocando le proteste di commercianti e residenti. L’obiettivo del questore Giuseppe Petronzi è quello di impedire che la zona continui a essere un campo abusivo dove regnano degrado e sporcizia. Per questo, è in corso il censimento di tutti gli occupanti allo scopo di «aggredire le situazioni di illegalità».

L’ACCAMPAMENTO. L’arrivo dei nomadi in via Lanza risale ormai a dodici mesi fa. Nel corso dei mesi le forze dell’ordine sono dovute intervenute più volte per sedare liti e disordini tra i residenti dell’accampamento. La tensione aveva raggiunto l’apice l’estate scorsa, quando nel giro di pochi giorni erano stati dati alle fiamme un’automobile e un furgone appartenenti a due membri della stessa famiglia per un prestito di denaro. Temendo che la faida potesse degenerare, la questura aveva intimato l’ultimatum ai nomadi, che se ne erano andati per qualche settimana. Ma poi avevano fatto ritorno. Da lì in avanti, il piazzale è diventato un vero e proprio campo irregolare, dove spesso avvengono risse e spedizioni punitive, dove le aiuole del piazzale si sono trasformate in una discarica di rifiuti e dove gruppi di bambini giocano in mezzo alle auto e ai camper durante il giorno.

NESSUNO SGOMBERO. Nel corso dei mesi l’accampamento dei nomadi in via Lanza è diventato pure un caso politico, sollevato in tempi diversi sia dalle opposizioni che da qualche esponente della maggioranza. Alcune settimane dopo i roghi dei due veicoli, il sindaco Achille Variati aveva già pronta un’ordinanza di sgombero, ma era intervenuto l’aut aut della questura che aveva convinto i proprietari di camper e furgoni a lasciare l’area. Il tema era poi finito al centro di una giunta e di un consiglio comunale lo scorso novembre, dopo che il parcheggio era stato teatro dell’ennesimo scontro, ma anche in quelle circostanze era stato deciso di non prendere alcun provvedimento.

IL GIRO DI VITE. Ora però il piazzale è finito sotto la lente di ingrandimento del questore. Che, dopo essere intervenuto energicamente a Campo Marzo, sta cercando «di mettere assieme una piattaforma delle istanze della cittadinanza sulle problematiche. E via Lanza è una di queste». Il capo della polizia di Stato di Vicenza vuole dunque vederci chiaro e, in accordo con il comando della polizia locale, ha dato disposizione ai propri agenti di effettuare passaggi quotidiani in via Lanza per identificare tutti i presenti. Un lavoro tutt’altro che facile, perché nel corso degli accertamenti i poliziotti si sono trovati di fronte a situazioni familiari poco chiare e promiscue con persone che portano lo stesso cognome, il più diffuso è Halilovic, ma hanno parentele e nazionalità diverse tra loro. Tra i nomadi che sono stati accompagnati in questura uno è risultata addirittura apolide, mentre di altri non è ancora chiara la nazione di provenienza. Da qui l’interessamento dell’ufficio Immigrazione. «Non dico che risolverò il problema, ma procederemo a tamburo battente - afferma il questore -. E, se c’è qualche posizione illegale, interverremo». Petronzi sottolinea inoltre che si stanno verificando le condizioni dei bambini e che vengono monitorati anche i veicoli parcheggiati nel piazzale: dalla copertura assicurativa fino alle condizioni degli pneumatici. «È un’azione totale per essere più efficaci possibili», conclude il questore.

Valentino Gonzato

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