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Vicenza

No Dal Molin,
in marcia
padri e figli

I No Dal Molin sono tornati in corteo attraverso la città. COLORFOTO
I No Dal Molin sono tornati in corteo attraverso la città. COLORFOTO
Manifestazione no war (VIDEO CAROLLO)

VICENZA. A distanza di 10 anni dall’editto bulgaro, il “non mi oppongo” di Prodi alla costruzione della nuova base Usa, No Dal Molin sono tornati a sfilare per le vie della città. Il corteo di 700 persone, secondo la questura, 1.200 per gli organizzatori, è partito ieri da piazza Matteotti con bandiere e striscioni, facendo risuonare gli slogan contro la base Del Din ma anche contro il complesso di Borgo Berga, la Tav, la Pedemontana, i Pfas. Intorno alle 16 il serpentone si è messo in marcia lungo viale Giuriolo e viale Margherita, fino a Borgo Berga. Qui, nel sottopassaggio, gli attivisti hanno acceso alcuni fumogeni colorati. La manifestazione è proseguita, scortata da polizia, carabinieri e vigili, per contra’ Santa Caterina, viale Eretenio, fino alla conclusione in piazza Castello, dove si sono tenuti gli interventi dei movimenti. La giornata si è conclusa al Presidio di ponte Marchese. «Siamo molto contenti per tutta questa gente scesa in piazza - spiega il portavoce Francesco Pavin -. È una spinta per continuare a portare avanti quello che stiamo facendo. Al Presidio c’è stato un passaggio di testimone tra generazioni, anche se quelle vecchie continuano a partecipare alle iniziative». Tra i partecipanti anche una rappresentanza del Movimento 5 stelle, con i consiglieri comunali grillini Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin. «Il bilancio di questa manifestazione è positivo - ha commentato Ferrarin -. Queste sono le battaglie che portiamo avanti anche noi. Ci troviamo in sintonia con le persone che hanno partecipato a questa iniziativa. Ho visto molti giovani e questo ci dà speranza». Sulla manifestazione è intervenuto anche Roberto Cattaneo per il Sì Dal Molin. «Ora che la valutazione di impatto sul patrimonio ci dice che Vicenza non ha timore di essere esclusa dall’Unesco - ha spiegato Cattaneo -, sebbene vi siano situazioni non positive riguardanti Borgo Berga, la Tav, la caserma Del Din. È sperabile che gli amici del No Dal Molin magari studino come possono collaborare a migliorare il progetto di massima del Parco della pace».

Matteo Carollo

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