VICENZA. A Laghetto, in quello che doveva essere un ospedale psichiatrico e che invece è un complesso di edifici fatiscenti da decine di anni, c’è il cimitero degli estintori dell’Ulss 8 Berica. Un complesso di scheletri protetto da una recinzione e da cancelli con il lucchetto, che non impediscono a sbandati e vandali di mettere a segno le loro incursioni. L’ultima delle quali è stata sventata sabato pomeriggio dalla questura, che ha sorpreso tre minorenni.
La storia di questa porzione di città è finita più volte alla ribalta delle cronache. Quello che dall’alto sembra un serpentone lungo 500 metri, che si stacca da strada Marosticana e lambisce la pista ciclabile tra Laghetto e Polegge, negli anni Settanta doveva diventare un istituto psichiatrico, ma poi la legge Basaglia chiuse i manicomi. E così, i due miliardi di lire spesi all’epoca, che oggi sono circa 15 milioni di euro, sono stati buttati. Attualmente vengono utilizzati solo la testa e la coda del complesso: nella prima c’è una comunità terapeutica, nella seconda un centro diurno per disabili. Il degrado sta dunque nel mezzo, dove gli edifici sono stati vandalizzati e occupati più volte nel corso degli anni.
È in uno di questi capannoni che vengono custoditi gli estintori.
Dall’Ulss 8 Berica fanno sapere che «in quell’edificio vengono custoditi solamente gli estintori destinati ad essere smaltiti perché, nonostante la manutenzione fatta ad aprile, sono vecchi di nove anni» e che quegli estintori «vengono nel frattempo utilizzati solamente durante le esercitazioni antincendio del personale».