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Vicenza

Narcotizzava
e rapinava anziani
Arrestata 69enne

Mirella Caterina Pallaro, 69 anni, arrestata dai carabinieri. FOTO COLORFOTO
Mirella Caterina Pallaro, 69 anni, arrestata dai carabinieri. FOTO COLORFOTO
La 69enne in azione in una sala bingo (video Carabinieri)

VICENZA. I carabinieri di Vicenza hanno arrestato una vicentina di 69 anni, Mirella Caterina Pallaro, residente ad Arcugnano, ritenuta responsabile di tredici casi di rapina e furti a danno di persone ultrasettantenni.  La donna, prima studiava la possibile vittima, ne carpiva la fiducia, sia che fosse in un’abitazione o in un luogo pubblico (sale giochi, ospedali o bar), poi la distraeva poi per somministrarle, offrendole una bevanda, una forte dose di medicinali che la rendeva inerte e, infine, la derubava dei soldi o delle tessere bancomat, utilizzate per prelievi fraudolenti.

I fatti sono accaduti nelle province di Vicenza, Padova e Venezia, dallo scorso mese di luglio alla serata di giovedì 5 novembre, quando la donna è stata arrestata in flagranza di reato per l’ennesima rapina ai danni di un'anziana, nel padovano.

 

In un caso ha narcotizzato un uomo, gli ha preso il bancomat e le chiavi dell’auto, è partita dal vicentino per raggiungere il Casinò di Venezia, ha prelevato, giocato e perso. Al mattino dopo ha canzonato la vittima dicendogli: «Che sonno pesante, hai! Hai dormito tutta la notte». Sei rapine, sette furti, prelievi con carte bancomat rubate ad anziani ultrasettantenni dopo averli addormentati con medicinali - quattro sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale per le dosi troppo massicce, uno è ancora ricoverato - per avere i soldi per il gioco d’azzardo: sono queste le accuse che hanno portato in carcere Mirella Pallaro, 69 anni, residente ad Arcugnano.

Ad arrestarla i carabinieri su ordine di un provvedimento di custodia cautelare firmato dal giudice Stefano Furlani.

 

Le indagini dei carabinieri di Brendola sono cominciate lo scorso luglio, approfondendo una denuncia di marrimento di un bancomat che però era risultato essere stato utilizzato per dei prelievi. Di qui è nata l’inchiesta che ha permesso di ricostruire il «modus operandi» di Mirella Pallaro. La donna cercava di entrare in contatto con persone della sua età, o anche più anziane. Carpita la loro amicizia, offriva loro da bere dopo aver versato nel bicchiere dosi massicce di medicinale, che il medico ignaro le prescriveva per le sue cure. Le vittime così si addormentavano e quando erano prive di difese, lei si impossessava dei soldi, bancomat e codici di accesso. Poi utilizzava il denaro per dare sfogo alla sua passione compulsiva, quella del gioco d’azzardo. 

Giovedì scorso l’ultimo episodio che si è concluso a Padova con l’arresto della donna, processata per direttissima e
sottoposta all’obbligo di dimora. Nel frattempo è arrivata l’ordinanza di Vicenza. «L’impreparazione e la sprovvedutezza della donna - ha detto il procuratore Antonino Cappelleri - uniti al suo compulsavo bisogno di giocare, generavano un pericolo reale e concreto nelle sue anziane vittime, tanto da consigliare di applicare la custodia in carcere».

 

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