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Vicenza

Monte Berico,
i frati bocciano
il semaforo

.
Traffico congestionato
Traffico congestionato
Vicenza, in coda per Monte Berico (NEGRIN)

VICENZA. Più che un pellegrinaggio, il viaggio verso Monte Berico è ormai una sorta di prova di resistenza. Non tanto per chi è a piedi e deve percorrere scalette o portici, ma per i tanti automobilisti che per arrivare all’ombra del santuario sono costretti a superare il semaforo di viale Risorgimento che da qualche mese è diventato un ostacolo quasi insormontabile; se non con tanta pazienza. La segnalazione è arrivata a palazzo Trissino direttamente dall’alto, dalla comunità dei Servi di Maria, ma le immagini di una domenica mattina qualunque sono abbastanza significative: auto in fila dietro alla luce rossa e traffico parzialmente bloccato. Il problema, secondo le segnalazioni di padre Giuseppe Zaupa, è evidente: se i tempi semaforici di quell’incrocio sono tarati per i giorni feriali, la domenica, quando la maggior parte delle auto si concentrano nella corsia più a sinistra (quella che porta a Monte Berico), la durata del verde non è sufficiente a smaltire velocemente il traffico. Anzi: la fila si allunga quasi fino all’intersezione di borgo Berga ed è necessario attendere anche due o tre turni prima di riuscire a svoltare. È una questione di secondi (per passare) e di minuti (per restare fermi). Cronometro alla mano, il via libera di viale Risorgimento è una faccenda per pochi, nel vero senso della parola. La luce verde dura 25 secondi (con 3-4 di giallo): riescono a passare circa dieci automobili. Non solo. Tra un verde e l’altro gli automobilisti sono costretti ad aspettare quasi fino a tre minuti (2 minuti e 45 secondi). E il risultato diventa inevitabile: auto in fila per diverse centinaia di metri.

NI.NE.

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