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Migranti, sos dei Comuni
«Distribuire gli arrivi
e certezza dei rimpatri»

I sindaci (qui con Gentiloni) lanciano un appello al Governo (ieri assente) sull’accoglienza. FOTO ANSA
I sindaci (qui con Gentiloni) lanciano un appello al Governo (ieri assente) sull’accoglienza. FOTO ANSA
I sindaci (qui con Gentiloni) lanciano un appello al Governo (ieri assente) sull’accoglienza. FOTO ANSA
I sindaci (qui con Gentiloni) lanciano un appello al Governo (ieri assente) sull’accoglienza. FOTO ANSA

L’appello doveva essere consegnato di persona. O almeno questa era la speranza. Peccato, però, che i sindaci ieri, nella giornata di chiusura della tre giorni di assemblea nazionale dell’Anci, non abbiamo trovato gli interlocutori desiderati. Volevano raccontare algoverno delle «difficoltà affrontate nel corso degli anni per gestire l’accoglienza dei migranti», dei problemi «legati alla sicurezza» e della necessità «ora che l’emergenza si è trasformata in situazione stabile, di avere una certezza dei rimpatri per quelle persone che non sono più in attesa di riconoscimento» e soprattutto di organizzare «una distribuzione equa dei richiedenti asilo», eppure dall’altra parte della barricata, sul palco del Palladium theatre, non hanno trovato quei rappresentanti dell’esecutivo attesi: su tutti il ministro dell’Interno. Ancora una volta, quindi, sono stati costretti a mandare un messaggio a distanza in direzione Roma. «E forse - dice qualcuno dei primi cittadini a microfoni spenti - è meglio così; almeno possiamo parlare concretamente di ciò che non va».

L’ULTIMA ASSENZA. Certo, non che le autorità non si siano fatte sentire in questi tre giorni dedicati ai Comuni italiani. Anzi, come si vedrà più avanti, segnare la doppietta Capo dello Stato-presidente del Consiglio non è cosa da tutte le assemblee. Senza contare i vari ministri che si sono avvicendati al Vicenza convention center giovedì, giornata delicata per il voto di fiducia alla camera sulla legge elettorale. Ieri mattina, però, se ne aspettavano tre: uno in particolare, Marco Minniti. Passato lo scoglio dell’aula, sembrava che la loro presenza fosse scontata. Eppure, né il numero uno del Viminale né i suoi due colleghi Anna Finocchiaro e Andrea Orlando (rispettivamente Rapporti con il parlamento e Giustizia) si sono presentati in via dell’Oreficeria. Colpa, affermano i responsabili di Anci, di un Consiglio dei ministri convocato d’urgenza ieri mattina.

LA DISTRIBUZIONE. Il la è ancora una volta del presidente dell’Anci Antonio Decaro. Manda un messaggio all’Europa: «Deve assumere l’impegno di organizzare una distribuzione equa dei migranti che giungono nel Continente». E poi guarda all’Italia «che deve fare la sua parte». Il sindaco di Bari parla di «situazioni particolari e paradossali» che rischiano di sfociare «in tensioni sociali anche in comunità accoglienti». Il motivo è presto detto: «Cinquemila degli 8.000 Comuni italiani non ospitano alcun migrante; se invece li distribuiamo, il flusso migratorio su tutto il territorio può toccare solo 3 migranti ogni mille abitanti». Infine, c’è il messaggio che doveva essere consegnato di persona al ministro Minniti: «Vogliamo studiare una nuova proposta economica, insieme al Viminale, che può prendere il nome di bonus comunità: si tratta di un rimborso per chi ospita che può essere speso soprattutto a favore delle fasce più deboli».

I RIMPATRI. Se Decaro chiede uguaglianza, Maria Rosa Pavanello chiede certezza. «Sì - afferma - ma dei rimpatri». Il sindaco di Mirano e presidente di Anci Veneto ammette che allo stato attuale «è difficile parlare di emergenza». «Anche perché - aggiunge Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente Anci Toscana - adesso sull’immigrazione il clima è cambiato, sono cambiati i numeri. Quest’anno siamo a circa 100 mila sbarchi rispetto ai 140 mila dell’anno scorso». Il problema, però, è un altro. «Il tema principale - continua Pavanello - ora riguarda i migranti che non hanno ottenuto lo status di rifugiato e che quindi sono stati espulsi dal programma di accoglienza, anche dopo il ricorso. Questi preoccupano di più, soprattutto dal punto di vista della legalità. Bisogna ancora trovare misure efficaci per i rimpatri». Un concetto (e una preoccupazione) che era stato espresso anche dal sindaco Achille Variati.

Nicola Negrin

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