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Vicenza

Migranti, sos case
«Spazi pubblici
per l’accoglienza»

È allerta per i continui sbarchi di migranti che costringono la prefettura a trovare nuovi spazi
È allerta per i continui sbarchi di migranti che costringono la prefettura a trovare nuovi spazi
È allerta per i continui sbarchi di migranti che costringono la prefettura a trovare nuovi spazi
È allerta per i continui sbarchi di migranti che costringono la prefettura a trovare nuovi spazi

Gli sbarchi non si fermano e i posti disponibili sono ormai agli sgoccioli. Così, la prefettura guarda alle strutture pubbliche inutilizzate, senza escludere l’ipotesi di requisizioni. Anche perché sono in arrivo, in queste ore, 37 nuovi migranti, con 8 persone già arrivate ieri. In tutto, 25 profughi provengono da Siracusa, 12 da Catania. Il gruppo fa parte della nuova quota da 70 richiedenti asilo assegnata ad ogni provincia dal ministero dell’Interno con una circolare urgente.

EDIFICI PUBBLICI. Al momento, i richiedenti asilo presenti nel territorio berico sono 1.598. «Continuiamo a lavorare con le cooperative, con gli alberghi e gli alloggi - spiega il vicario del prefetto Massimo Marchesiello -. Non possiamo però escludere l’ipotesi estrema della requisizione di edifici pubblici. Questo non succederà, comunque, per le strutture private». E quali potrebbero essere, dunque, gli spazi pubblici del territorio vicentino da destinare all’accoglienza dei migranti? Sicuramente, tra le candidate non figura, al momento, alcuna caserma. «Le abbiamo provate tutte», assicura Marchesiello, spiegando come nessuna delle ex strutture militari risponda ai requisiti richiesti. Definitivamente accantonata l’ipotesi degli hangar dell’ex aeroporto Dal Molin: il sito era stato individuato per realizzare un mini hub con 25 posti letto per permanenze, al massimo, di 72 ore. Forse le ex sedi di servizi sanitari? «Potrebbero essere vecchie strutture ospedaliere - continua il prefetto vicario -. Tempo fa si era parlato dell’ex ospedale di Schio. Serve, però, la disponibilità da parte degli enti proprietari». Anche sul fronte dell’ospedale De Lellis la prefettura aveva fatto retromarcia, per un’ipotesi che aveva sollevato una vera e propria levata di scudi.

OPPORTUNITÀ. L’accoglienza di migranti potrebbe rappresentare un’opportunità per molti immobili del Vicentino lasciati a se stessi. «Spesso si tratta di strutture dismesse e abbandonate - sostiene ancora Marchesiello -. Con nuovi finanziamenti, potrebbero essere sistemate per accogliere i richiedenti asilo ed avere la garanzia di una maggior manutenzione». In sostanza, l’arrivo dei profughi potrebbe essere un’occasione per riqualificare le vecchie strutture abbandonate. «È ovvio che dovremo considerare sempre di più il coinvolgimento dei sindaci - conclude il vicario del prefetto -. Siamo arrivati al limite; adesso, alla luce di questi nuovi arrivi, il limite è completamente colmo».

DIFFICOLTÀ. La gestione dei flussi di migranti in arrivo in città non si presenta certo facile per gli uffici di contrà Gazzolle. Siamo ancora distanti dalla quota massima assegnata alla provincia berica, pari a 1.730; di questo passo, però, non si può escludere che il numero possa essere in breve raggiunto. In poco meno di un mese, i richiedenti asilo presenti nel Vicentino sono infatti aumentati con l’arrivo in diversi momenti di 128 nuovi migranti.

LA COMMISSIONE. Nel frattempo, prosegue senza sosta l’attività della commissione prefettizia insediata per esaminare le richieste di asilo. I funzionari che si stanno occupando dei colloqui con i migranti stanno procedendo con una media di 10 persone esaminate al giorno. Non è ancora conclusa, infine, la vicenda della protesta inscenata nei giorni scorsi da una ventina di profughi all’hotel Adele, dopo che una donna era stata scoperta nella struttura e poi allontanata. I funzionari della prefettura stanno analizzando quanto accaduto nell’albergo per individuare i principali responsabili dell’episodio, nei confronti dei quali potrebbe essere revocato il programma di protezione.

Matteo Carollo

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