VICENZA. È «una grave colpa da parte dei governanti dei paesi più ricchi e anche da parte di ciascuno di noi, ignorare queste situazioni di assoluto disagio e voltare la faccia da un’altra parte. Non è sufficiente dire "aiutiamoli a casa loro". Bisogna avviare concretamente ed efficacemente delle iniziative a livello di politica economica mondiale, di solidarietà tra le nazioni, di formazione etica e sociale che aiutino le singole persone e la coscienza collettiva a ritrovare la passione per il bene e per la giustizia, allargando il proprio sguardo e il proprio raggio d’azione dal luogo in cui si vive fino ad abbracciare il mondo intero, "casa comune" e sempre più "villaggio globale"». Lo sottolinea il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, in un messaggio alla sua diocesi.
«Già a partire dal nostro particolare Comune, dal nostro Paese, dalla nostra comunità e dalla nostra famiglia siamo chiamati sempre più e sempre meglio ad aprirci a quella dimensione di mondialità e di solidarietà che ci fa sentire prossimo e vicino il problema della persona lontana, ancorché sconosciuta», dice il vescovo invitando «ogni cristiano, ogni uomo e donna di buona volontà a praticare una qualche forma di volontariato, mettendosi a disposizione della Caritas diocesana e parrocchiale, o di altre associazioni, individuando piccole strutture di accoglienza».