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Vicenza

Microtelecamere
usate per spiare
le colleghe in bagno

Diego Neri La microtelecamera, con tanto di sim card e di unità di memoria, era attaccata con lo scotch sotto il diffusore della doccia, in disuso da tempo, ed era puntata verso il water. Registrava...
Una microtelecamera come quella che fu trovata nel bagno della ditta dove lavorava l’imputato. ARCHIVIO
Una microtelecamera come quella che fu trovata nel bagno della ditta dove lavorava l’imputato. ARCHIVIO
Una microtelecamera come quella che fu trovata nel bagno della ditta dove lavorava l’imputato. ARCHIVIO
Una microtelecamera come quella che fu trovata nel bagno della ditta dove lavorava l’imputato. ARCHIVIO

Diego Neri

VICENZA. La microtelecamera, con tanto di sim card e di unità di memoria, era attaccata con lo scotch sotto il diffusore della doccia, in disuso da tempo, ed era puntata verso il water. Registrava e inviava le immagini delle dipendenti della ditta che si spogliavano per andare in bagno. Il giorno in cui fu scoperta erano memorizzate tre ore di registrazione; in casa dell’indagato c’erano 45 files nella rubrica “amikette”.

La procura, con il pubblico ministero Giulia Floris, ha chiuso le indagini a carico di Mirko Giovanni Zaffaina, 38 anni, residente a Caldogno in via Latason. L’ex impiegato di una ditta della zona rischia il processo per indebita interferenza nella vita altrui e per due distinti episodi di violenza privata. Sì, perché quel trucchetto lo avrebbe usato anche per spiare altre due donne, una nel bagno di una pizzeria e una in quello di un bar. Ora le presunte vittime, una decina, potranno costituirsi parti civili, per chiedere un risarcimento dei danni. Alcune di loro sono assistite dall’avv. Daniele Segala, mentre Zaffaina è difeso dalle avv. Catia Debora Rezzonigo e Cinzia Rizzo. (...)

 

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