Oltre tre mesi trascorsi a esaminare l’area e a recuperare fibre di amianto: non due manciate, ma qualcosa come 770 tonnellate di terra mischiata a tracce di eternit ritrovate nel terreno del cantiere. Un imprevisto costato 242 mila euro che ora potrebbe avere riflessi negativi anche sui tempi necessari a portare a termine l’opera. Sulla tabella di marcia del nuovo polo universitario di viale Margherita incombe lo spettro del ritardo, anche se chi segue i lavori si attende che il rallentamento causato dalla bonifica venga smaltito facilmente senza incidere su quella data segnata in rosso sul calendario della Provincia: marzo 2018, quando si stima dovrebbe chiudersi il cantiere del nuovo blocco da 8 mila metri quadrati e 12 metri di altezza. A questo proposito, un’accelerazione potrebbe arrivare dall’adozione di un nuovo sistema costruttivo oggetto di una variante appena approvata dalla Provincia.
SORPRESA AMIANTO. La bonifica è conclusa da quattro mesi con il trasferimento in una discarica tedesca di oltre 400 sacchi pieni di terreno mischiato a eternit sbriciolato. «Il problema amianto è risolto», assicura il consigliere delegato ai lavori pubblici di palazzo Nievo, Ennio Tosetto. Semmai ora i conti si faranno con lo stop di cento giorni causato dal recupero del materiale contaminato. «Mi è stato garantito - riprende - che il ritardo non influirà sui tempi di esecuzione dei lavori che ora stanno procedendo senza ulteriori intoppi». Quello dell’amianto lo è stato, un intoppo. Anche dal punto di vista economico. Perché se a una prima analisi il conto per ripulire il terreno di circa 200 metri quadrati doveva essere di 100 mila euro, indagini e operazioni più approfondite richieste da Arpav hanno reso necessario aggiungere altri 120 mila euro alla spesa finale. Risultato: l’importo, Iva compresa, è lievitato a 242 mila euro, pagati da Provincia e Camera di commercio, grazie al ribasso d’asta sull’esecuzione del secondo e terzo stralcio del nuovo polo che da 12,3 milioni di euro arriverà a costarne 10,8. La partita dell’amianto ritrovato nell’area ex Cosma è definitivamente chiusa anche sotto l’aspetto legale. «Non ci sono gli estremi per chiedere i danni a chi un tempo occupava l’area che evidentemente veniva utilizzata come deposito di cantiere», spiega Tosetto.
AVANTI TUTTA. Dunque avanti tutta con i lavori. E dopo le opere di palificazione, la platea, i sottoservizi, i blocchi scala, ora gli operai hanno iniziato a mettere mano alla parte strutturale, con la posa delle travi e dei pilastri che proseguirà fino a settembre. Un’operazione che ha a suo favore l’utilizzo di una nuova tecnica costruttiva, messa nero su bianco sulla perizia di variante approvata il 15 luglio: la novità consiste nell’impiego di un sistemacomposto da elementi prefabbricati (leggi: travi) che producono due effetti pratici («la riduzione dello spessore del solaio che così offre più spazio all’impiantistica e il minor peso delle strutture sulle fondazioni, con un miglioramento dell’assetto anti-sismico») e uno più generico, ma non meno importante: la contrazione dei tempi di esecuzione «di 15-20 giorni, senza costi aggiuntivi», precisa il consigliere.
POLO DELL’INNOVAZIONE. I lavori per il nuovo polo universitario di viale Margherita, nell'area Mezzalira di proprietà della Provincia, sono affidati al raggruppamento d'imprese Guerrato Spa- Consorzio stabile Idra Building. Alla spesa complessiva partecipano la Provincia, la Camera di commercio e la Fondazione Cariverona. Le aspettative sono altissime, come chiarisce Tosetto: «La struttura si candida ad essere elemento chiave del nuovo polo della meccatronica, centro di innovazione legato alla formazione. Vicenza è conosciuta per Palladio ma anche per la grande capacità imprenditoriale, la genialità che sa esprimere. Una genialità che nasce dalla conoscenza».