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Vicenza

Maxi blitz
nelle palazzine
dei clandestini

Il massiccio intervento della polizia nella serata di ieri in viale Milano. COLORFOTO
Il massiccio intervento della polizia nella serata di ieri in viale Milano. COLORFOTO
Il massiccio intervento della polizia nella serata di ieri in viale Milano. COLORFOTO
Il massiccio intervento della polizia nella serata di ieri in viale Milano. COLORFOTO

Residenti in strada, vetture che rallentano e automobilisti che si fermano a osservare uno spiegamento di forze dell’ordine che in città si vede raramente. «Cosa è successo?» è la domanda di tutti. Quello andato in scena nella serata di ieri è stato un blitz della polizia nella zona della stazione contro il fenomeno degli appartamenti dati in subaffitto a cittadini stranieri clandestini. Sono stati diversi gli immigrati accompagnati in questura, perché trovati privi di documenti o per accertamenti sulla loro posizione; a breve potrebbe scattare qualche denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche se il bilancio ufficiale sarà reso noto solo nelle prossime ore, perché l’operazione è proseguita fino alla tarda serata quando i poliziotti si sono spostati verso Campo Marzo.

L’azione è scattata intorno alle 20.15, quando in viale Milano sono convogliate una decina di auto della polizia, con una trentina di operatori. Presenti quattro agenti della Squadra mobile, che ha coordinato l’intervento con il vice questore aggiunto Davide Corazzini; due equipaggi delle volanti; quattro del reparto prevenzione crimine di Padova, che ha fornito anche un’unità cinofila antidroga. Presenti anche alcuni agenti dell’ufficio immigrazione, della polizia amministrativa e della Scientifica.

Il primo blitz è scattato al civico 37 di viale Milano, un palazzone di dodici piani che ospita 57 appartamenti e diversi uffici: tra gli altri, le sedi vicentine del sindacato Snals e degli Ufficiali in congedo. Sui campanelli molti cognomi asiatici e africani, qualche italiano. Bangladesh e Costa d’Avorio le etnie più rappresentate.

I poliziotti sono saliti subito al terzo piano, da dove sono partiti i controlli all’interno delle unità abitative. Nel frattempo via Firenze è stata chiusa al traffico; per oltre un’ora nessuno poteva entrare o uscire e durante l’operazione decine di persone sono state identificate.

Le auto con i lampeggianti lungo viale Milano hanno attirato più di qualche curioso. Uno di questi si aggirava con una maglietta con stampato in evidenza FBI; ma era solo il titolare di origini bengalesi di un negozio di alimentari. «Ho comprato casa in questo condominio, ben vengano i controlli della polizia. La situazione comunque è tranquilla, droga non ne gira, l’unico problema sono quei brasiliani che fanno un po’ di rumore». Fabio, un residente italiano, appartamento con vista su Campo Marzo al dodicesimo piano, annuisce: «Lo spaccio è là fuori, qui si vive tranquilli e comunque meglio se viene la polizia. Stanze date in affitto a clandestini? Può essere, ci sono persone che non conosco».

L’operazione prosegue per un’ora e mezza, almeno un paio di donne vengono portate fuori e caricate sulle auto della polizia. Droga non ne viene trovata e il pastore tedesco torna nel furgone con qualche abbaio di disappunto. Gli agenti si spostano poi al civico 86, vicino al distributore, nel palazzo già finito nelle pagine di cronaca per l’arrivo di una decina di profughi. I controlli proseguono lì, mentre i reparti padovani vengono dirottati a Campo Marzo. Oggi si conosceranno i risultati.

Paolo Mutterle

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