VICENZA. La cena di pesce finisce in ospedale. Dodici persone, tutti i commensali, si sono infatti sentite male qualche sera fa dopo aver mangiato del pesce che era stato pescato da alcuni di loro lungo i fiumi e i torrenti vicentini. E se all’inizio le vittime dell’intossicazione pensavano a forme di inquinamento più o meno gravi lungo i corsi d’acqua, in realtà l’ipotesi più accreditata è quella che il pescato non fosse stato pulito correttamente, o non fosse stato conservato in maniera adeguata.
I fatti sono avvenuti in città, nella zona di Campedello. Luciano Stivan, 50 anni, e la moglie Ida, 51, avevano invitato a cena alcuni amici e colleghi di lavoro di Luciano, tutti appassionati pescatori. La serata era a base proprio del pesce che era stato pescato nei giorni precedenti lungo l’Astico, il Bacchiglione e un torrente della valle del Chiampo. In questa stagione sono assai numerosi gli appassionati che per sport e per diletto amano passare alcune ore lungo il fiume, armati di stivali, esche e lenze, per portare a casa trote e altre specie che si trasformano poi in piatti prelibati.
Questo era l’obiettivo della serata, a cui avevano preso parte anche Mario e Anita Grotto, Felice e Serenella Rossato, Marco, Antonella e Diego Boscardin, Slobodan Mitrievic (che aveva portato la maggior parte del pesce) e ancora Gianluca e Beatrice Milan, tutti residenti fra la città e la provincia vicentina. Va detto che non era la prima cena fra queste coppie, e che in passato non avevano mai avuto conseguenze particolari.
Il pescato era stato servito in diversi piatti, ma il clou era la grigliata; comunque, sempre pesce cotto e non crudo. Altro di apparentemente a rischio gli amici non avrebbero mangiato.
Di fatto, dopo una serata di scherzi e risate, tutti erano tornati a casa ma nel corso della nottata avevano iniziato ad avvertire i primi malori, che hanno costretto di fatto tutti e 12, l’indomani mattina, a recarsi al pronto soccorso o a recarsi dal medico di base o, i casi più lievi in farmacia. Impossibile andare al lavoro: vomito, forti dolori di stomaco, in qualche caso diarrea. Di fatto, un’intossicazione alimentare, anche se accertarne con esattezza la causa, a distanza di ore, e soprattutto senza poter esaminare il cibo (era stato spazzolato tutto), è impossibile: comunque, sotto accusa è finito il pesce. I commensali se la sono cavata con prognosi che variano da un paio di giorni fino a dieci: una vicentina è quella che ha patito le conseguenze peggiori. Chi ha pulito il pesce potrebbe non aver svolto il suo compito in maniera precisa.