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Vicenza

Malati da smog
Polmoni e cuore
Picco di ricoveri

I superamenti del valore limite di polveri sottili
I superamenti del valore limite di polveri sottili
I superamenti del valore limite di polveri sottili
I superamenti del valore limite di polveri sottili

Lo smog infuria. Le polveri sottili assediano Vicenza. Per il nono giorno consecutivo si sfora la barriera dei limiti consentiti e resta in zona-pericolo. Vicenza resta una delle città più inquinate della penisola. La salute è a rischio. Queste particelle tossiche continuano a popolare l’aria che respiriamo. E le conseguenze, in un periodo in cui nebbia e alta pressione creano una cappa immobile, si fanno sentire anche in ospedale. Inquinamento e freddo moltiplicano gli ingressi al pronto soccorso del San Bortolo. «Sono aumentate - spiega il viceprimario Francesco Corà - le bronchiti e le infiammazioni delle vie respiratorie, ma si sono riacutizzate anche parecchie patologie croniche. Abbiamo curato centinaia di persone».

SCOMPENSI CARDIACI. A soffrire sono soprattutto gli anziani. «Respirano a fatica – dice Corà - . Sono in debito di ossigeno. Le polveri sottili innescano infezioni e virosi e i danni si accumulano nel tempo». In aumento pure i ricoveri per scompenso cardiaco. Non è automatico metterli in connessione con un killer silenzioso quale lo smog, che ogni anno in Europa uccide quasi mezzo milione di persone, ma il sospetto è che ad innescare un meccanismo che, nei casi più gravi può diventare letale, sia l’aria sporcata da polveri sottili e ossidi di azoto. Lo smog fa male anche al cuore. «Diversi studi scientifici - spiega il primario di cardiologia Angelo Ramondo - dimostrano come l’inquinamento accentui la probabilità di avere malattie cardio-vascolari e ischemiche. In particolare, secondo una ricerca effettuata negli Usa, lo smog indurrebbe cambiamenti strutturali nel flusso sanguigno facendo crescere i livelli delle proteine che inibiscono la crescita dei vasi».

E RESPIRATORI. Insomma, preoccuparsi è lecito. Lo conferma Rolando Negrin, primario di pneumologia dell’ospedale: «Le Pm 10 si bloccano nei bronchioli, cioè nelle ramificazioni finali delle vie respiratorie dove il diametro non va oltre il millimetro, e causano infiammazioni. Il dazio maggiore lo pagano le persone che già soffrono di problemi bronchiali, soprattutto di broncopneumopatia cronica ostruttiva, gli asmatici e i bambini». Sono i più piccoli, che hanno meno difese immunitarie, a rischiare maggiormente. «In queste condizioni atmosferiche è un delitto – dice Negrin – portare in giro per le strade più trafficate un bambino con il passeggino. Il piccolo è più basso e respira ancora di più i gas dei tubi di scappamento». Il pericolo arriva anche dai Pm 2.5, le micro-polveri sottili. «Sono un quarto delle Pm 10 - spiega Negrin - e riescono a penetrare fino gli alveoli polmonari dove avviene lo scambio fra ossigeno e anidride carbonica, ma possono anche andare in circolo nei vasi sanguigni, attaccare i capillari più minuscoli, finire nel cuore e nel cervello. Non si tratta solo di tossicità acuta ma cronica. Cambia la fisiologia del respiro, ed ecco, quindi, i possibili danni cardiaci e cerebrali». L’inquinamento resta il principale fattore ambientale di rischio per la salute, «anche se – osserva il pneumologo - chi fuma sigarette respira un carico di veleno tre volte superiore. E con lo smog il rischio per i fumatori è doppio». L’inquinamento mette in crisi gli anziani, i malati cronici, e i più piccoli. Il 20 per cento dei bambini di Vicenza avverte problemi respiratori o allergici figli di uno smog con tassi da primato. «In questi giorni – conferma il primario di pediatria Massimo Bellettato - abbiamo avuto una recrudescenza di forme bronchiali e asmatiche».

Franco Pepe

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