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Vicenza

Maestra si difende
«È il mio metodo
di educazione»

Un fermo immagine del video girato dai carabinieri, con la maestra che rimprovera un bimbo che si spaventa  e si appoggia al muro
Un fermo immagine del video girato dai carabinieri, con la maestra che rimprovera un bimbo che si spaventa e si appoggia al muro
Un fermo immagine del video girato dai carabinieri, con la maestra che rimprovera un bimbo che si spaventa  e si appoggia al muro
Un fermo immagine del video girato dai carabinieri, con la maestra che rimprovera un bimbo che si spaventa e si appoggia al muro

«È il mio metodo educativo. Sono una maestra da 40 anni, ho quasi sempre lavorato a San Gottardo e non ho mai avuto problemi. I bambini mi vogliono bene, i genitori mi apprezzano. Cos’ho fatto di male? La verità è che le mie colleghe e la dirigente non mi sopportano».

Giovanna Priante, 59 anni, residente a San Gottardo di Zovencedo, per tutti in paese è la “maestra Giovanna”. Non lo sarà più, per 5 mesi, in virtù della sospensione del giudice che fa seguito all’indagine per maltrattamenti verso i fanciulli. Un’accusa che la diretta interessata, difesa dall’avv. Stefania Ottofaro, respinge con forza. «Non ho mai maltrattato nessun bambino. Io sono innamorata dei bimbi, sono la mia vita. Li educo, anche con qualche sgridata o con qualche sberla sul sederino», sostiene. Quando il giudice Venditti le ha chiesto conto di scapaccioni e rimproveri, li ha subito ammessi. Ma ha negato con forza di aver sputato ad un bimbo, spiegando: «Quel bambino sputava in giro dappertutto, ai compagni, sui tavoli, nella cesta dei giochi. Mi sono avvicinata e gli ho fatto il gesto di sputare in faccia a lui: “Ti piacerebbe?”, gli ho chiesto. Ha smesso». Altre “violenze”, invece, le ha confessate: «Se c’è un bimbo che urla per niente, grido anche io. Se un bimbo sbatte un libro sulla testa di un compagno, lo prendo e colpisco lui, senza fargli male. I piccoli capiscono con l’esempio. Tante mie allieve dei decenni passati mi portano i loro figli, chiedendomi di essere severa come lo sono stata con loro».

Da ieri, alle 7, quando le è stata notificata l’ordinanza, e ha compreso la gravità delle accuse, Priante è sotto choc. «È certa di avere sempre agito con correttezza - precisa l’avv. Ottofaro -. D’altronde, a parte le accuse, è una maestra con metodi d’insegnamento avanzati. Fa dipingere i bimbi, organizza il teatro, li porta nei boschi per insegnare loro a vivere a contatto con la natura. È la responsabile della scuola, è la prima volta che la contestano».

La difesa ha sottolineato che la maestra Giovanna non è «energica» con gli alunni più indisciplinati perchè è isterica, o per sfogare con loro le sue frustrazioni. «Il suo è un metodo. Quello che la fa stare male è che a lamentarsi non sono stati i genitori, ma colleghe più giovani con molta meno esperienza di lei». Le quali, inorridite da certi atteggiamenti, la ritengono «poco equilibrata».

«Le immagini registrate dai carabinieri danno sì conto degli strattoni e delle urla - riprende Ottofaro - ma anche dell’amore della maestra per i bambini. È affettuosa, li coccola, li consola se piangono. Si china ad allacciare loro le scarpe. Non sono certo maltrattamenti questi».

E se la procura, nella sua richiesta di misura cautelare, ha ritenuto (sottolineando che i fatti non sono così gravi da giustificare l’arresto) l’insegnante ormai non adeguata al ruolo, per i suoi metodi non più attuali, la difesa replica che «la maestra Giovanna è un’ottima insegnante, e a testimoniarlo ci sono i tanti attestati di stima dei genitori». Al momento, però, resta a casa.

Diego Neri

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