Sei anni e 805 milioni di euro per cambiare radicalmente il volto della città. Il progetto preliminare dell’Alta Velocità / Alta capacità presentato ieri non riguarda solo i pendolari della ferrovia, perché le opere connesse previste (viabilità, filobus, e molto altro) andranno a modificare gli spostamenti quotidiani di decine di migliaia di vicentini. Va detto che nei prossimi mesi il progetto seguirà un doppio binario: Conferenza dei servizi e Valutazione d’impatto ambientale (Via). E sullo stesso dovrà pronunciarsi prima di Natale il Consiglio comunale. Ma, concordano il sindaco Achille Variati e l’assessore Antonio Dalla Pozza, «realizzare il progetto definitivo sarà più semplice. Questo è un preliminare molto avanzato e completo».
COSA PREVEDE. Il plico arrivato nei giorni scorsi a palazzo Trissino comprende circa 200 tavole e 192 allegati che da ieri sono disponibili anche sul sito del Comune. Il lotto funzionale riguarda la prima parte del passaggio cittadino dell’alta velocità: dal territorio di Altavilla (bivio Vicenza) fino a viale Risorgimento, con l’affiancamento dell’Av/Ac alla linea storica. Ma prevede anche molto altro: un sostanziale restyling della stazione di viale Roma, che accoglierà gli autobus di Svt urbani ed extraurbani, e avrà un nuovo parcheggio interrato per raggiungere la capienza di 500 posti auto; una fermata ferroviaria vicina alla Fiera per i treni regionali e, durante gli eventi fieristici, pure per quelli ad alta velocità; opere viabilistiche (strade, tunnel, cavalcaferrovia) collegate al passaggio dei binari a Ovest e ad Est, tra le quali la revisione completa del nodo di Ca’ Balbi e completamento di Via Martiri delle Foibe;una nuova linea di trasporto pubblico elettrico che ricalca l’attuale linea urbana 1, dalla Fiera a Vicenza Est; interventi idraulici di varia natura, soprattutto lungo il Retrone. L’intermodalità tra mezzi di trasporto verrà potenziata in viale Roma (nodo di ferro, trasporto pubblico e privato), con nuovi percorsi ciclabili e un parcheggio scambiatore al capolinea Est (Foro Boario).
TEMPI. Il Preliminare è solo il primo dei tre livelli di progettazione. I sei anni previsti per le realizzazione dei lavori scatteranno solo dall’approvazione del Definitivo. Previsioni sull’avvio dei cantieri? «Tra il 2019 e il 2020» azzarda, ma con prudenza, Variati. Prima di allora non sarà comunque una passeggiata. Ieri sono scattati i 60 giorni per portare le osservazioni in Conferenza dei servizi indetta dal ministero dei trasporti, che dovrà esaminare tutti gli interessi pubblici coinvolti dal progetto. In parallelo corre la Valutazione d’impatto ambientale, di competenza del ministero dell’Ambiente, con riferimento a beni culturali, vincoli paesaggistici e idrogeologici. La durata dell’intero iter è stimata in 240 giorni, ha spiegato Variati, che ha più volte sottolineato l’importanza del plico presentato ieri. «Il progetto conferma l’importanza del nodo ferroviario cittadino, dove oltre alla Milano - Venezia confluiscono le linee da Schio e da Treviso. E fissa la continuità della Vicenza - Schio, la cui ’ipotesi di soppressione esce definitivamente da qualsiasi programma. Sono già a disposizione 150 milioni di euro prima ancora dell’approvazione del preliminare. Porteremo il progetto in Consiglio prima di Natale».
COSTI. L’intervento complessivo è stimato dai progettisti di Rfi e Italferr in 805 milioni di euro, di cui 662 per i lavori. Questi sono divisi tra opere ferroviarie (514 milioni) e 150 milioni per opere connesse, soprattutto viabilità cittadina e trasporto elettrico. «Una somma inarrivabile per qualsiasi giunta comunale» ha evidenziato Variati. Quelli già a disposizione sono 150 milioni, gli altri «arriveranno dopo l’elaborazione e l’approvazione del progetto definitivo. Il 10 per cento della copertura necessaria per il via libera del Cipe c’è già».