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La procura vuole sequestrare il tribunale

Un’immagine aerea del complesso di Borgo Berga, con il tribunale. È il Piruea ex Cotorossi, ritenuto abusivo dalla procura
Un’immagine aerea del complesso di Borgo Berga, con il tribunale. È il Piruea ex Cotorossi, ritenuto abusivo dalla procura
Un’immagine aerea del complesso di Borgo Berga, con il tribunale. È il Piruea ex Cotorossi, ritenuto abusivo dalla procura
Un’immagine aerea del complesso di Borgo Berga, con il tribunale. È il Piruea ex Cotorossi, ritenuto abusivo dalla procura

La procura chiede il sequestro del tribunale. Sissignori. Il motivo? È un abuso edilizio, secondo gli inquirenti: il palazzo che ospita gli uffici della legalità, compresi anche quelli della stessa procura, non è ritenuto in regola. Ma il giudice, un altro ospite del palazzo, ha detto di no. Nessun sequestro. La procura, però, è di tutt’altro parere, ed ha presentato ricorso al Riesame, sempre nello stesso palazzo.

È la clamorosa - una situazione mai vista prima - svolta dell’inchiesta condotta dal procuratore Antonino Cappelleri su Borgo Berga e il Piruea ex Cotorossi. Il numero uno degli uffici investigativi vicentini - che ha già ottenuto i sigilli del lotto E, non ancora edificato - ha esteso la richiesta di sequestro in realtà a tutta la vasta area, che comprende non solo le palazzine già costruite dietro e a fianco del tribunale, ma anche quelle in costruzione e palazzo di giustizia stesso. «È una lottizzazione abusiva», è il ragionamento al quale è giunto il consigliere di Cassazione dopo avere esaminato la corposa consulenza affidata al pool composto dagli architetti Verderi e Bracchi, e dall’ingegner Guerrino (gli ultimi due punto di riferimento del pool per i reati contro la pubblica amministrazione della procura di Milano). Per gli inquirenti tutto il Piruea costituisce una «lottizzazione effettuata in forza di un titolo illegittimo», quello sottoscritto ancora nel 2003 dal Comune di Vicenza e allora dalla società Fin.Vi, a cui subentrò nel 2008 Sviluppo Cotorossi.

La richiesta (sollecitata da tempo da diverse associazioni) è stata depositata nelle scorse settimane, al termine delle indagini condotte dalla Forestale, che hanno portato finora ad iscrivere sul registro degli indagati 18 persone, a partire dal direttore generale del Comune Antonio Bortoli, accusato anche di abuso d’ufficio in relazione alla variante di quel Piruea approvata nel 2009, e da altri funzionari pubblici. Nei giorni scorsi la risposta del giudice Massimo Gerace: l’area non va sequestrata. Una decisione che la procura ha deciso di appellare, tanto da presentare ricorso. Davanti ai giudici, sarà battaglia.

Per gli inquirenti le violazioni compiute ab origine sarebbero numerose, e non tutte sanate nella variante 2009. In particolare, la procura ha sempre contestato uno squilibrio a favore del privato e in danno del Comune di una decina di milioni di euro, determinato da cessioni di terreni pubblici, da opere di urbanizzazione e capacità edificatoria complessiva dell’area: il progetto prevede la costruzione di numerosi edifici da destinare in particolare a residenziale e direzionale.

Una tesi, questa, che è sempre stata fortemente osteggiata da Sviluppo Cotorossi, che ha acquistato l’area, con l’accordo già sottoscritto, anni dopo la sua stipula. «Abbiamo migliorato il progetto, e lo abbiamo fatto seguendo le indicazioni della pubblica amministrazione: Comune, Provincia, Regione, Genio civile e altri enti», ha rimarcato anche di recente, interrogato in procura, l’amministratore Paolo Dosa.

Diego Neri

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