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Vicenza

L’imam: «Questa è
anche casa nostra,
difendiamola»

Un giovane musulmano impegnato nella lettura del Corano. ARCHIVIO
Un giovane musulmano impegnato nella lettura del Corano. ARCHIVIO
Parigi, le video-interviste ai musulmani di Vicenza (Carollo)

«Noi musulmani vogliamo proteggere questa terra che offre sicurezza a noi e ai tanti profughi che arrivano dalla Siria e dall’Iraq». È quanto sostiene Aref Al Galal, imam del centro islamico “Ettawba” di Vicenza. Il capo religioso interviene dunque sul tema degli attacchi terroristici di venerdì scorso a Parigi, ma anche su quello dei profughi e del flusso di migranti dal Medio Oriente. «Qui in Italia c’è la sicurezza e la giustizia - spiega Al Galal -, non dobbiamo avere paura. Ora ci sono problemi in Siria e in Iraq, molti profughi stanno arrivando in Italia e in Europa e noi dobbiamo proteggere questa terra, dobbiamo aiutare a stare bene. Abbiamo recitato una preghiera, qui nel centro, per invocare la protezione dell’Italia e di tutta l’Europa».

Il pensiero dell’imam corre anche ai giovani musulmani e al pericolo che il loro pensiero possa essere influenzato dai cattivi maestri. «Dobbiamo proteggere i nostri giovani dai pensieri negativi che possono trovare nel web, pensieri che fanno male a loro stessi - continua l’imam -. Dobbiamo fare attività, in tal senso, qui, al centro, ed essi devono partecipare alle iniziative e sentire che siamo parte di questo corpo rappresentato dall’Italia e dall’Europa. Se questo corpo sta bene, stiamo bene anche noi». «Siamo stati colpiti dagli atti terroristici vili e barbari compiuti in Francia - è ancora il pensiero di Aref Al Galal -. In primo luogo, condanniamo senza esitazione alcuna questi attentati che non trovano riscontro in nessuna religione ma che dimostrano la ferocia e la non umanità degli attentatori. In secondo luogo, esprimiamo la piena solidarietà al popolo francese e partecipiamo al dolore delle famiglie dei defunti e invochiamo Allah per la pronta guarigione a tutti i feriti degli attentati. Dobbiamo sentirci parte integrante di questa società civile, questa stessa società che ci permette di vivere sereni e in libertà».

«Condividiamo - prosegue - le gioie e le tristezze della società in cui ci troviamo. Dobbiamo partecipare in modo attivo e positivo nella vita del volontariato e dell'associazionismo e dar man forte alle iniziative che promuovono la strada del dialogo e del reciproco rispetto per una vita di pace e tolleranza. In ultimo, chiediamo ad Allah l’onnipotente di proteggere l’umanità da tutti i mali e che possa concedere all’Italia, alla Francia e a tutti i Paesi del mondo di poter vivere in pace e serenità. Chiediamo ad Allah di aiutare coloro che soffrono in Siria, Yemen, Myanmar e in tutti i Paesi».

Matteo Carollo

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