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L’inseguimento

L'Audi gialla
trovata bruciata
Caccia ai banditi

L'Audi Rs4 gialla avvolta dalle fiamme
L'Audi Rs4 gialla avvolta dalle fiamme
Il caso dell'Audi gialla

VICENZA. ore 11.46 Procura di Treviso: «Ridotte al minimo chance di cattura». Il procuratore della Repubblica di Treviso, Michele Dalla Costa, si è detto rammaricato «per il troppo clamore mediatico» riservato alle gesta dei malviventi dell'Audi gialla rubata, abbandonata e trovata incendiata la scorsa notte, nei pressi di Onè di Fonte (Treviso), dopo una caccia con carabinieri e polizia che dura da una decina di giorni. Con la distruzione del veicolo, le possibilità di risalire ai protagonisti della vicenda, secondo il magistrato, «si sono ridotte al minimo. Sarà difficile trovare qualche reperto utile - ha aggiunto Dalla Costa - e purtroppo, se fino a ieri avevamo qualche aggancio per individuare gli occupanti, oggi non c’è più neppure questo». La Procura di Treviso non è titolare di fascicoli particolari sui reati commessi dalla banda dell’Audi nel territorio, e l’attività di giudiziaria in atto al momento è di tipo puramente di tipo conoscitivo.

 

ore 10.45 È atteso in giornata l’arrivo a Treviso dei carabinieri del Ris di Parma a cui spetterà le analisi tecniche sull’ Audi gialla, bruciata nella notte a Fonteil sopralluogo sul luogo del ritrovamento, mentre prosegue la caccia ai tre malviventi sicuramente fuggiti con un’altra vettura. Tuttavia non risultano auto rubate nelle ultime 24 nel trevigiano e nel vicentino.

Fonte, sta quasi a cavallo delle due province e, non è escluso, che i malviventi abbiano una base o un appoggio da qualche connazionale nella zona che hanno dimostrato conoscere particolarmente bene. Non sarebbe stata infatti casuale la scelta del luogo dove bruciare la fantomatica Audi, in mezzo alla campagna, alla fine di una stradina bianca, e alla giusta lontananza dalle case coloniche che la circondano. E dal torrente Muson, a lato del quale è stata data alle fiamme l’Audi, è partita la ricerca di possibili tracce o indizi, allargandosi a spirale in una progressione sempre più ampia, per trovare elementi che portino ai malviventi.

Verranno quindi visionate le telecamere dei vari comuni, come saranno setacciate le immagini di autogrill e distributori anche delle autostrade.

Il lavoro degli investigatori prosegue senza sosta, ognuno per la propria parte: carabinieri, polizia di Stato, Polstrada, guardia di Finanza e polizia Locale, si scambiano di continuo le informazioni. Le forze dell’ordine hanno in mano più di qualche foto dei tre banditi e, forse, potrebbe essere non lontana la loro identificazione

Adesso il lavoro parte dalla carcassa dell’Audi. Dell’auto si è salvato poco, ma che, grazie alla targa, seppur mezza bruciata, è stata accertato che si tratta della Rs4 gialla con targa del Canton Ticino (Svizzera), rubata il 26 dicembre a Milano, che ha scorazzato per il nordest a folle velocità e, talvolta, anche in contromano, segnalata in vari parti del Veneto e del Friuli, inseguita e mai acciuffata. Fino all’epilogo finale di questa notte.

 

ore 9 L’Audi è stata ritrovata completamente avvolta dalle fiamme, anche se qualche frammento di carrozzeria di colore giallo era ancora distinguibile al momento dell’intervento dei vigili del fuoco. La carcassa è stata ora rimossa, posta sotto sequestro dai Carabinieri, e portata in un deposito giudiziarioL’allarme per un’auto che andava a fuoco, nelle campagne di Fonte, in via Battagello, è giunto da alcuni cittadini al 112 verso la mezzanotte. Si tratta di una zona vicina ad un torrente, il Muson. Sul posto sono accorsi una squadra di vigili del fuoco di Castelfranco, ed un gruppo di pompieri volontari di Asolo. Le fiamme sono state domate in poco tempo.

Secondo quanto si è appreso, non si notava nulla che non fossero gli elementi dell’abitacolo carbonizzato. Il luogo scelto per disfarsi del bolide giallo fa presupporre che il covo della imprendibile banda di malviventi fosse effettivamente tra il trevigiano e il bassanese.

 

ore 7 È stata bruciata nella notte tra Onè di Fonte e Asolo, nel Trevigiano, ai confini con il territorio bassanese, l'Audi gialla cercata da più di una settimana in tutto il Nordest. Alcuni residenti l'hanno vista in fiamme su una stradina bianca in aperta campagna, vicino all'argine del torrente Muson. Sono stati i carabinieri a chiamare i vigili del fuoco poco dopo la mezzanotte. Degli occupanti dell'Audi, però, non c'era nessuna traccia. Si sospetta che i malviventi, sentendosi braccati, abbiano incendiato la vettura per disfarsene. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Castelfranco e i volontari di Asolo; l'auto è andata completamente distrutta.

 

Lunedì 25 gennaio

 

ore 18.20 L’ Audi gialla ha fatto la sua ricomparsa questa sera dopo due giorni di "silenzio". È sfrecciata ad alta velocità per via Schiavonia, la strada che collega la strada Terraglio di Treviso con Casale sul Sile (Treviso), passando quando il semaforo era ancora rosso e poi scomparendo, ancora una volta, nel nulla. L’ultima confermata segnalazione della vettura ricercata risaliva all’altro ieri mattina a Volpago del Montello (Treviso).  Questa volta l’avvistamento, a dispetto delle decine di riconoscimenti tutti poi rivelatisi falsi, è stata ritenuto concreto dai carabinieri che hanno inviato nella zona numerose pattuglie.

 

I carabinieri hanno allertato anche le altre forze dell’ordine per presidiare i caselli autostradali e le vie di comunicazione a cavallo della provincia di Venezia. Sul posto si è recato anche il col. Ruggiero Capodivento che sta coordinando la "battuta", e che ha sentito il testimone che ha descritto in maniera precisa la vettura, considerandolo attendibile.

 

ore 13.50 Sarà espulso l’albanese che secondo i social raffigurerebbe uno dei tre ricercati per la vicenda dell’Audi gialla. A Torino il giudice ne ha convalidato l’espulsione: la polizia ha accertato che l’uomo non può avere responsabilità nelle rapine compiute in Veneto, è sempre stato a Torino, ma è risultato privo di permesso di soggiorno. L’albanese, A.P., 32 anni, ha potuto provare che in questo periodo è sempre stato ospite di un cugino che ha un’officina meccanica e che è in regola con il permesso di soggiorno. «Mai visto quell’Audi gialla» ha detto.

 

L’uomo ha riferito di essersi spontaneamente presentato in Questura dopo aver visto sui social le foto dell’auto. In quel momento era in un cinema a Torino, insieme al cugino, e sul telefonino hanno notato che i social associavano la foto sua e dei suoi amici all’ Audi Gialla. A quel punto A.P., dopo aver contattato il suo avvocato, Wilmer Perga, si è presentato spontaneamente in Questura. 

L’uomo ha tenuto a precisare che la foto in cui viene ritratto vicino ad un’Audi gialla è vera, quelli ritratti nelle immagini sono effettivamente lui e i suoi due amici, oggi già in Albania. Ma loro quell’auto non l’hanno mai vista, e lui non si sa spiegare chi o come quella foto sia stata pubblicata sui social. «Hanno messo sul web una foto nostra ma noi con quell’auto non c’entriamo niente» ha detto. A.P. - ha accertato la polizia - era giunto in Italia circa un anno fa. Fermato in treno per un controllo, lo scorso 13 gennaio aveva ricevuto un provvedimento di espulsione perché non in regola con il permesso di soggiorno. Avrebbe dovuto lasciare l’Italia entro il 20 gennaio, cosa che non ha fatto e per questo è stato trattenuto al Cie di Torino. Ora da parte del giudice il provvedimento di espulsione immediata. 

 

ore 12.20 L’uomo, ritratto in una foto che secondo i social raffigurerebbe i tre ricercati per la Audi gialla, e che si presentato in questura a Torino negando di essere coinvolto nella vicenda, è risultato senza permesso di soggiorno. Il 13 gennaio, secondo quanto si apprende, gli era stato intimato di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Così è stato trattenuto al Cie di Torino. Oggi è in programma l’udienza legata al procedimento di espulsione.

 

ore 12 Uno dei ricercati per la vicenda dell’Audi gialla si è presentato spontaneamente in questura a Torino per chiarire quello che ha definito «un errore». «Io sono innocente», ha detto agli investigatori l’uomo, un albanese di 32 anni, nella notte fra sabato e domenica. L’uomo ha affermato che anche le altre due persone raffigurate nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti. 

L’uomo, arrivato da Forlì, si è fatto accompagnare in questura da un avvocato torinese. Agli investigatori, facendo riferimento alle fotografie che in questi giorni sono circolate sugli organi di informazione e sui social network, ha spiegato che conosce anche le altre due persone: due albanesi che, ha assicurato, oggi si trovano nel loro Paese; uno sarebbe anche detenuto. 

 

Domenica 24 gennaio 

 

ore 18.40 Il fenomeno Audi gialla è ormai incontrollabile. Ma la supercar che da una settimana sfida sul filo dei 200 km/h le forze dell’ordine (e la fortuna) è sparita da più di 48 ore. L’ultima entrata in scena l’ha fatta venerdì notte, sul Passante di Mestre, verso la A4, direzione Milano, con la clamorosa inversione di marcia e fuga in contromano che le ha permesso di sfuggire alla polizia, dopo essersi ritrovata davanti una coda per incidente. Di quella notte è anche il tamponamento tra una Opel Astra ed un furgone Mercedes, costato la vita alla conducente dell’utilitaria. Ma l’Audi gialla, ribadiscono gli investigatori, non avrebbe alcuna responsabilità diretta con quello schianto. Da allora non c’è più stato un avvistamento che abbia avuto conferme dirette, verificate, del bolide giallo targato Canton Ticino. Le ultime due segnalazioni dell’Audi Rs4, fatte da automobilisti che hanno creduto di averla incrociata, sono ritenute inattendibili dai Carabinieri. Arrivavano dal trevigiano, zona Signoressa, sabato pomeriggio, e oggi, dal raccordo A27-A28, tra Conegliano e Sacile. Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza continuano nei posti di blocco e nei controlli mirati, in tutti i tratti autostradali del Nordest, e nelle aree di servizio, anche con uomini in borghese. Sulle piazzole sono sempre pronti ad alzarsi in volo gli elicotteri, com’era successo ieri, in caso di veri avvistamenti. Era poi da mettere in conto che i malviventi a bordo del bolide giallo scegliessero di restare al riparo per un po', sapendo d’essere braccati almeno in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sulla loro reale caratura criminale gli investigatori vanno cauti: «Si tratta probabilmente di sprovveduti», dice uno di loro, sottolineando che i reati di cui si sono macchiati finora non sono da banda del terrore: eccesso di velocità e guida pericolosa, per le manovre in autostrada, resistenza a pubblico ufficiale (due posti di blocco forzati) ricettazione (l’auto è rubata), e furto. Di loro non c’è ancora un’identificazione certa. Potrebbero essere albanesi, o comunque dell’Europa dell’Est, ma non si sa chi siano. Per questo le forze dell’ordine giudicano un azzardo far salire il clima da caccia al mostro pubblicando, anche suoi social, il selfie di tre giovani ripresi davanti ad una stazione ferroviaria indicati come i tre banditi. Non ci sarebbe prova che si tratti dei malviventi in fuga. L’unico contatto vero con i banditi dell’Audi gialla l’hanno avuto giovedì scorso, verso sera, gli uomini della squadra mobile di Trieste, che con un’auto civetta avevano intercettato e messo all’angolo il bolide da 400 cavalli. È successo a Prosecco, sull’altopiano del Carso. Un dirigente della mobile è sceso dall’auto, ha estratto la pistola, intimando l’alt ai passeggeri dell’ Audi: dall’Audi nessuna risposta. L’autista, con indubbia abilità, è riuscito ad infilarsi a marcia indietro sull’unico pertugio che la strada offriva. Gli agenti hanno sparato tre colpi in direzione delle ruote, la macchina è fuggita ugualmente. I banditi dell’ Audi non hanno mai estratto un’arma. Poliziotti e carabinieri in questi frangenti devono avere sangue freddo non comune. L’idea di sparare verso gli occupanti, anzichè verso l’auto - fanno notare - non sarebbe sostenibile in alcun procedimento giudiziario. 

 

ore 14.30 «Aiutiamo le forze dell'ordine a prendere questi fuggitivi». La ricerca dell' Audi gialla con targa svizzera che sta impegnando da due giorni le forze dell'ordine in tutto il Nord-est impazza anche sui social network. Da ieri sono stati aperti diversi profili su facebook: "Audi gialla" (oltre 7 mila membri), "Audighost68" (1300 iscritti), "Caccia all'audi gialla". Tam tam tra utenti in gran parte residenti in Veneto con segnalazioni su presunti avvistamenti dell'auto con commenti e citazioni con foto tratte da film di Hollywood ispirati al tema della lotta al crimine.

 

ore 12.40 Posti di blocco e controlli per tutta la scorsa notte in Veneto da parte di polizia e carabinieri ma non ha dato ancora esito la caccia all’Audi Rs4 gialla rubata, con tre banditi a bordo, che da una settimana scorazza per le strade del Nordest. Le segnalazioni più attendibili della presenza del bolide si fermano al momento a ieri pomeriggio, nel trevigiano, ma nemmeno il sorvolo della zona con gli elicotteri aveva permesso di individuare la vettura. C’è inoltre un fattore psicosi, che fa aumentare i casi di segnalazione dell’auto, ma si rivelano talvolta infondate. Carabinieri e polizia monitorano le strade di accesso ai caselli autostradali, e le aree di servizio della regione, con controlli mirati e uomini in borghese. 

 

ore 12.30 L’Audi Gialla continua la sua fuga ma sulla caratura criminale dei soggetti a bordo del bolide rubato gli investigatori vanno cauti: «si tratta probabilmente di sprovveduti», dice uno degli uomini che da una settimana danno la caccia ai malviventi, probabilmente tre persone, si suppone dell’Europa dell’Est. Allo stato delle cose, spiegano fonti dei Carabinieri, i reati di cui si sono resi responsabili sono gravi, ma non da banda del terrore: eccesso di velocità e altre infrazioni al codice per le manovre spericolate in autostrada, resistenza a pubblico ufficiale (non si sono fermati ai posti di blocco, a Abano Terme, e a Trieste, dove le forze dell’ordine hanno esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio), ricettazione (l’auto risulta rubata), e furto. Non c’è ancora inoltre una loro identificazione certa. Polizia e carabinieri stanno lavorando sulle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, per confrontarle con le banche dati. La ’basè della banda potrebbe essere compresa tra le province di Vicenza e Treviso, e questa è una supposizione basata sul fatto che nel maggior numero di avvistamenti certi l’Audi gialla è comparsa ed è poi fuggita in corrispondenza di imbocchi stradali in questi due territori. La notte scorsa sono stati oltre un centinaio gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nei controlli e nei posti di blocco, e sono stati utilizzati anche elicotteri di polizia e carabinieri.

 

Sabato 23 gennaio 

 

ore 12 La Polstrada del Veneto ha potenziato ulteriormente, dopo gli avvistamenti delle ultime ore, i controlli lungo le autostrade del Veneto per riuscire a bloccare l’ Audi Rs4 gialla con tre banditi a bordo, responsabili di numerose rapine ma anche della morte di una donna 58enne di origini russe. La vettura, che monta un motore Lamborghini, ha infatti percorso contromano il Passante di Mestre negli stessi momenti in cui la macchina della donna si schiantava contro un furgone. 

Gli ultimi avvistamenti risalgono a ieri sera e riguardano nuovamente la provincia di Vicenza - a Romano d'Ezzelino -, dove si suppone possa esserci la base della banda, composta da tre persone di origine slava-albanese.

Nel frattempo in tutta la regione è ormai psicosi da Audi gialla: si moltiplicano le segnalazioni fatte alle forze dell’ordine e la fuga per ora senza sosta della vettura è diventata oggetto di acceso dibattito anche sulla "rete". Al punto che è stata creata una pagina Facebook chiamata "Audi gialla" che riporta, tra l’altro, la foto dei tre malviventi ripresi da una telecamera in una stazione ferroviaria. «Hanno causato un incidente e mettono a rischio la vita di centinaia di persone quando si immettono in strade trafficate come in una roulette russa, inoltre sono pure armati - scrive Federico nella pagina, che ha già oltre 200 iscritti -. Penso ci siano tutti i presupposti per sparare da parte delle forze del ordine ma mi immagino già che se uno di quelli muore invece di indagare su di loro vanno ad indagarmi il carabiniere di turno». Dello stesso tenore il commento di Denis: «Purtroppo (o per fortuna) si può sparare solo per difesa o per pericolo imminente. Quindi se questi non sparano per primi o non mostrano le armi tentando di usarle non gli si può sparare senza passare delle gran rogne».

 

ore 10 Rimane ignota, per il momento, l'identità dei tre malviventi che stanno seminando il panico a bordo dell'Audi gialla. Tra le forze dell'ordine sta circolando una foto che individua i tre sospettati, originari dell'Europa dell'Est, immortalati all'interno di una stazione ferroviaria: carabinieri e polizia, però, non hanno la certezza che si tratti proprio dei banditi dell'Audi. Nessun dubbio, invece, su un'altra immagine che sta circolando e che immortala due componenti della banda mentre fanno benzina ad una stazione di servizio. 

 

ore 6 È stata intercettata più volte anche ieri, tra il Bassanese e il Trevigiano. Ma, almeno fino alla tarda serata, l’Audi RS4 gialla è riuscita nuovamente a sfuggire alle forze dell’ordine, che le stanno dando la caccia da una settimana. Anche con l’elicottero. A bordo vi sono tre banditi armati, originari dell’Europa dell’Est. Quando l’altra notte si è trovata di fronte un incidente sul Passante di Mestre, ha fatto un’inversione a U fuggendo contromano per circa 25 chilometri a 150 km orari prima di abbattere le sbarre del casello di Spinea. Poco dopo l’avvistamento, una donna russa di 58 anni ha perso la vita tamponando un furgone; non si esclude che a farle perdere il controllo della sua Opel Astra sia stato l’incontro con i banditi.

IL BOLIDE. L’auto sportiva, con targa svizzera del Ticino TI 123 184, era stata rubata lo scorso 26 dicembre alla Malpensa. Sulle sue tracce ci sono carabinieri e polizia di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Che concordano su un punto: va presa se è ferma, oppure speronata. Inutile mettersi all’inseguimento di un bolide che sul dritto raggiunge i 300 chilometri orari. Nemmeno le ultime Bmw della polizia stradale riescono a tenerle il passo. Non parliamo delle normali gazzelle o pantere. I banditi hanno poi dimostrato di non farsi scrupoli a sparare; sono già stati almeno due i conflitti a fuoco, il primo sabato scorso ad Abano Terme e il secondo giovedì pomeriggio in provincia di Trieste.

NEL VICENTINO. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli avvistamenti nel Vicentino, non tutti confermati dalle forze dell’ordine. Il primo sarebbe avvenuto mercoledì sera nel Bassanese; l’Audi gialla è stata notata a Cassola e a San Giacomo di Romano d’Ezzelino; si sarebbe poi allontanata verso la Marca trevigiana. Altro “aggancio” giovedì sera lungo l’A4, tra Padova e Grisignano. «Viaggiava sicuro oltre i 200 kmh. Ha sfiorato la mia e le altre auto» ha raccontato su facebook il giornalista Fabio Fogu. Poco dopo l’auto sospetta è uscita al casello dell’A31, è stata intercettata da una pattuglia dei carabinieri ed è fuggita lungo la Postumia, in direzione di Treviso. Qui è scomparsa, salvo poi riapparire alle 22.30 a Borgoricco, nel Padovano, quindi sul passante di Mestre attorno all’una di notte e alle 3 in corso Argentina a Padova. Intorno alle 17.40 di ieri è stata individuata tra Mussolente e Cassola, all’altezza dell’ipermercato Battocchio. «Me la sono trovata quasi addosso, ho dovuto sterzare per evitarla» racconta Massimo Faggioni, che ha prontamente avvisato le forze dell’ordine. L’Audi è stata poi vista a Thiene, ma è sparita in fretta.

LA BANDA. Resta per il momento ignota l’identità dei tre malviventi. Di sicuro non i classici ladri, dato che non hanno fatto nulla per passare inosservati, anzi. E oggi la caccia riprende. (Paolo Mutterle)

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