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Vicenza

Istituti senza i prof
Sos di Confindustria
«Paga il territorio»

Alcuni studenti durante una lezione in un laboratorio di meccanica
Alcuni studenti durante una lezione in un laboratorio di meccanica
Alcuni studenti durante una lezione in un laboratorio di meccanica
Alcuni studenti durante una lezione in un laboratorio di meccanica

Meccanica, elettronica, elettrotecnica. Sono le discipline con più “buchi”, quelle che a ottobre iniziato registrano il maggior numero di cattedre vuote e professori assenti. Un’emergenza che accomuna soprattutto istituti tecnici e professionali, vedi il Lampertico dove a più di due settimane dall’inizio della scuola mancano all’appello 13 docenti dell’area tecnica. Ancora non si sa se qualcuno arriverà nel giro di qualche giorno a occupare i posti vacanti oppure se bisognerà ricorrere ai supplenti per l’intero anno scolastico, dato che le operazioni legate al concorso non sono ancora ultimate.

Quello che è certo è che a lanciare l’allarme per una scuola che arranca, oltre a presidi e sindacati, è pure Confindustria, che esprime preoccupazione per la didattica che in questo modo viene meno e per il disorientamento ai danni degli alunni causato dal turnover di supplenti nominati in attesa che il posto venga assegnato al docente vincitore del concorso ordinario. «Quello delle cattedre ancora vuote ad anno scolastico ormai ampiamente iniziato è un problema che certo non aiuta le scuole a partire con il piede giusto - fa notare Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente con delega all’Education -. I ritardi nella copertura di tante materie fondamentali rappresentano un disagio che è giusto denunciare, perché si ripercuote sia sulle scuole e sull’efficacia di progetti e percorsi didattici, sia sugli studenti che perdono settimane di studio. Il “corto circuito” che si è creato, complici i tempi lunghi nella gestione del concorso e la messa in ruolo dei docenti, ha avuto ripercussioni soprattutto su materie essenziali per gli istituti tecnici e professionali, come meccanica ed elettronica».

«Stiamo parlando di materie e indirizzi che hanno una ricaduta importante per il tessuto produttivo della nostra provincia – aggiunge Cristian Zoppini, delegato per la Scuola -. Materie e indirizzi sui quali la nostra associazione è particolarmente presente con iniziative di alternanza scuola-lavoro e di avvicinamento tra mondo della scuola e del lavoro. Gli istituti tecnici sono una fucina di giovani che, dopo il diploma, trovano spesso naturale sbocco lavorativo in azienda. Auspichiamo che tutto rientri nella norma e che le scuole siano messe in condizioni di lavorare a pieno organico».

Anna Madron

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