VICENZA.Un musulmano di origini marocchine ma cittadino italiano di 41 anni è a processo per difendersi dalle accuse di violenza sessuale e di maltrattamenti in famiglia in danno della ex moglie, ingegnere di 43. «Mi ha voluto islamizzare, facendomi portare il velo, costringendomi ad andare il moschea e a imparare l’arabo. Non voleva che andassi al lavoro, e poi mi ha picchiato e stuprato», ha raccontato la presunta vittima in tribunale, confortata dalla testimonianza di un’amica. Ma l’imputato, che per amore ha lasciato un posto da traduttore in Belgio e ora lavora come operaio specializzato, si è difeso: «Sapeva chi sposava, era lei che veniva in moschea. Io non le ho mai fatto del male, semplicemente si è innamorata di un altro e le ho scoperto i messaggini».