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In gita ai laghi ghiacciati
Ma neve e sale lasciano
le strade piene di buche

Anche a Marola laghetto gelatoUno scorcio suggestivo dell’oasi di Altavilla VicentinaLago di Fimon, posteggi esauritiA spasso sull’acqua ghiacciata
Anche a Marola laghetto gelatoUno scorcio suggestivo dell’oasi di Altavilla VicentinaLago di Fimon, posteggi esauritiA spasso sull’acqua ghiacciata
Anche a Marola laghetto gelatoUno scorcio suggestivo dell’oasi di Altavilla VicentinaLago di Fimon, posteggi esauritiA spasso sull’acqua ghiacciata
Anche a Marola laghetto gelatoUno scorcio suggestivo dell’oasi di Altavilla VicentinaLago di Fimon, posteggi esauritiA spasso sull’acqua ghiacciata

Il doppio volto della neve e del gelo: quello poetico e romantico che riempie i parcheggi attorno al lago di Fimon, oltre che le memorie degli smartphone, e l’altro: quello dei disagi, dell’asfalto che si apre in crateri, dei marciapiedi ghiacciati che si trasformano in trappole insidiose. Basta fare una rapida ricognizione in città per accorgersi di quale eredità neve e ghiaccio abbiano lasciato sulle strade.

ASFALTO LESIONATO. Il fenomeno è noto e si ripete con puntualità in presenza di determinate condizioni atmosferiche e di alcune circostanze: le basse temperature, l’arrivo della neve che costringe a spargere sale sulle carreggiate, il frequente passaggio di auto. Un mix micidiale per l’asfalto che nei punti già compromessi finisce per cedere. Accade in diversi punti della città, dove sono visibili avvallamenti, fessure a ragnatela fino a vere e proprie buche che costringono gli automobilisti a prestare un’attenzione maggiore alla guida. Tra i punti più problematici rilevati durante un mini tour, la zona industriale, con via dell’Economia e via del Commercio, dove l’asfalto in alcuni tratti risulta lesionato. Nell’elenco delle criticità ci sono anche strada Pasubio, al confine tra Costabissara e Vicenza, dove si susseguono diverse buche. E ancora: il tratto iniziale di via Quadri in direzione Parco Città, via Rossini, via Battaglione Framarin, viale dello Stadio. Punti che con ogni probabilità presentavano già alcune lacune prima dell’arrivo del gelo, che ha avuto l’effetto di dare il colpo di grazia. All’inizio della settimana era stato il “vetrone” a dare del filo da torcere alle arterie della città, uno strato ghiacciato che si era creato con il congelamento della pioggia a contatto con il suolo. Poi verso il fine settimana, sono arrivate le precipitazioni nevose. E fino a venerdì, il piano neve ha fatto scattare lo spargimento lungo 2.800 chilometri di strade, ponti e sottopassi, di 3.900 quintali di sale. Che un segno lo hanno lasciato. Aim Amcps ha in programma nei prossimi giorni una serie di interventi per rattoppare i punti più danneggiati. Durante il 2016 sono stati quattromila gli interventi di questo genere. «In presenza di piogge abbondanti - spiegano dall’azienda - o quando la temperatura cambia, l’asfalto ne risente. Inoltre, il sale che si sparge per evitare la formazione del ghiaccio ha un effetto corrosivo sulle strade». Di qui la necessità di porre rimedio. «Il nostro compito è quello mettere in atto interventi tampone - continuano da Aim Amcps -, attraverso l’uso di agglomerati a freddo. Operazioni che non sono risolutive, come un’asfaltatura. La durata del rattoppo è condizionata dagli agenti atmosferici. In ogni caso, non siamo in presenza di un’emergenza buche. L’inverno appena trascorso è stato particolarmente asciutto e questo ha permesso di tenere sotto controllo la situazione». Resta comunque per i cittadini «la possibilità di segnalare i punti rovinati attraverso un modulo presente nel nostro sito web». Non solo strade, ma anche marciapiedi: come già raccontato da questo giornale, pochi i cittadini che hanno rispettato l’ordinanza che impone ai residenti di sgombrare neve e ghiaccio davanti alle abitazioni. Una negligenza, questa, costata decine di cadute e scivoloni.

IL LATO POETICO. C’è poi il lato romantico della neve, quello che gela i laghi e attira i vicentini durante le ore di svago domenicale. Ieri il lago di Fimon è stato preso d’assalto da coppie e famiglie in cerca di relax e di panorami “unici”. E congelati. Per un selfie con sfondo lo strato di ghiaccio che intrappolava le imbarcazioni o per immortalare gli abitanti del lago dai piedi palmati, in una condizione inusuale. Stesso paesaggio anche in altri specchi lacustri della provincia, come il laghetto di Marola e quello di Altavilla. Punti di vista poetici sulla neve, a contatto con la natura, lontano dai problemi della città.

Laura Pilastro

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