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L'esercito dei "fantasmi"

In 40 anni
svaniti nel nulla
95 vicentini

È incredibile il numero delle persone che si volatilizzano e non vengono più rintracciate
È incredibile il numero delle persone che si volatilizzano e non vengono più rintracciate
È incredibile il numero delle persone che si volatilizzano e non vengono più rintracciate
È incredibile il numero delle persone che si volatilizzano e non vengono più rintracciate

Nella provincia di Vicenza ci sono 95 fantasmi. Sono le persone scomparse dal 1974 ad oggi. Uomini e donne, svaniti nel nulla. All’improvviso. Senza un motivo apparente.

Nella nostra provincia ci sono anche 95 famiglie che vivono nell’angoscia da mesi, anni o decenni. Parenti che continuano a chiedersi che fine abbiano fatto i loro cari.

Qualcuno spera in un allontanamento volontario, altri pregano per un ricongiungimento miracoloso, molti si sono oramai rassegnati all’ineluttabile. Il loro è un dolore che resta in sospeso, che non si spegne mai, mai si modifica o affievolisce: un’eterna attesa dell’addio mai dato, senza sapere il perché, senza poter lenire il lutto della separazione col balsamo spesso salvifico di una spiegazione. Qualunque essa sia.

CHI SONO I MISSING. Gli scomparsi appartengono a categorie di persone molto diverse fra di loro. Pensionati, padri di famiglia, professionisti, disoccupati, casalinghe. Tutti, all’improvviso, sono stati inghiottiti da una nebbia che non lascia scampo, senza lasciare tracce. Semplicemente sono usciti di casa, chi per andare al lavoro, chi a fare una passeggiata, una commissione o altro. Hanno salutato i famigliari come sempre, gli hanno detto il solito «ci vediamo dopo», come facciamo tutti, tutti i giorni; solo che quel “dopo” deve ancora arrivare. Nelle liste della prefettura non compaiono vicentini minorenni.

LE MOTIVAZIONI. Gli scomparsi si possono dividere in quattro grandi categorie. «Ci sono gli allontanamenti volontari - spiega Patrizia Russo, vicecapo di Gabinetto della prefettura di Vicenza -, persone che per problemi economici, famigliari, o di disagio generalizzato decidono di lasciare tutto e cambiare vita, sparendo senza dare spiegazioni. Poi ci sono le persone malate di Alzheimer, generalmente anziani che escono di casa senza una meta precisa, si perdono su percorsi insoliti e non vengono più ritrovati. Abbiamo avuto anche diversi casi di escursionisti dispersi su sentieri montani e mai più ricomparsi: l’ultimo è quello di Luciano Bizzotto, di Rosà, ancora disperso nel canale di Agordo. Infine ci sono le storie che non possono nemmeno appoggiarsi su giustificazioni di massima, persone con una famiglia solida alle spalle, inserite nella società, che spariscono all’improvviso, senza un motivo. La più eclatante è certamente quella di Maria Pia Forestan, la signora di 80 anni scomparsa nel 2014 a Monteviale mentre stava facendo una passeggiata vicino a casa».

I NUMERI. La lista dei 95 scomparsi negli ultimi quarant’anni nel Vicentino fa parte di una più ampia attività di indagine avviata da prefettura, forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile. In totale nel 2015 sono stati seguite 73 casi di scomparsa, 67 persone sono state ritrovate, 3 di queste non erano più in vita, 6 restano missing. Da gennaio al 30 giugno 2016 si sono seguite 61 segnalazioni, di queste 60 sono rientrate, anche in questo caso 3 casi si sono chiusi con un corpo senza vita, mentre un caso resta ancora irrisolto. Ma i macro numeri raccontati nella relazione del commissario straordinario del governo per le persone scomparse, il prefetto Vittorio Piscitelli, anche questa aggiornata a 2015, fanno ancora più paura. In Veneto ci sono 1.286 persone ancora da rintracciare, tra italiani e stranieri. Negli istituti di medicina legale sono conservati 54 corpi ancora senza un nome, nessuno nella nostra provincia. In Italia manca all’appello un popolo di 29.234 persone, di queste 8.386 sono italiani, 20.848 stranieri; 14.117 maggiorenni (1.304 hanno più di 65 anni), mentre 15.117 sono minorenni.

Francesca Cavedagna

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