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La missione

Il Veneto
sdogana
la Crimea

La bandiera veneta sventolata da Ciambetti col presid. Konstantinov
La bandiera veneta sventolata da Ciambetti col presid. Konstantinov
La bandiera veneta sventolata da Ciambetti col presid. Konstantinov
La bandiera veneta sventolata da Ciambetti col presid. Konstantinov

È la storia che si diverte a ribaltare i fronti. Non molti decenni fa era la sinistra comunista italiana che andava a visitare Mosca, accolta con tutti gli onori “alla faccia” degli alleati Usa e della Nato, con alcuni altri episodi storici come la visita del sindaco cattolico Giorgio La Pira di Firenze.

Oggi invece è soprattutto la Lega nord (con altri) a rompere il fronte dell’avversata Unione europea e dell’Alleanza atlantica schierata a fianco dell’Ucraina filoeuropeista: da due giorni i media, come aveva preannunciato anche il nostro giornale, hanno acceso i riflettori sul caso politico creato dalla delegazione di imprenditori e politici del Nord Italia giunta in Crimea, passata sotto la Russia con l’avallo di un referendum popolare, per firmare un trattato di amicizia e lanciare un messaggio politico chiaro: «Basta con l’embargo alla Russia, che crea danni anche alle nostre imprese. La Crimea deve potersi autodeterminare». Tanto che nella delegazione ci sono anche imprenditori veronesi (affiancati dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, zaiano) come Attilio Carlesso, presidente della Cantina di Soave, Marcello Veronesi dell’omonima azienda agricola e Stefano Albrigi.

A organizzare il tour - che si conclude oggi - è il forum internazionale di Yalta, ente sotto l’egida del Cremlino. Anche i francesi del resto si sono mossi. E tra il deputato ex grillino Tancredi Turco, l’assessora comunale padovana Marina Buffoni (ci sarà un genellaggio tra Padova e la capitale Simferopoli) e altri lombardi, emiliani, toscani, liguri, spicca la seconda carica della Regione Veneto, il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti: «Sapevamo quale sarebbe stata la valenza di questo viaggio: siamo la prima notizia di tutti i siti d’informazione e tg russi», ha sottolineato venerdì. E ha lanciato uno strale a Renzi incontrando il presidente del Parlamento crimeano Vladimir Konstantinov durante la cerimonia di firma di un protocollo d’intesa di cooperazione economica tra il Veneto e la Crimea, sottoposta a sanzioni come la Russia: «Anche in Italia il governo vuole cambiare la costituzione, togliendo potere e deleghe dei territori e questo noi lo consideriamo pericoloso. È interessante notare che, come per quanto accaduto in Ucraina, i più grandi sponsor della riforma sono stranieri: grande banche d’affari, gente che non paga le tasse in Italia e vuole cambiare la Costituzione».

Da Bruxelles sono piovuti strali: «L’Ue non ha riconosciuto l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia e ha adottato delle misure restrittive che sono in vigore» - divieto totale sugli investimenti e di prestazione di servizi turistici - ha detto secca la portavoce per la Politica estera, Maja Kocijancic, facendo capire che tocca all’Italia intervenire su chi le viola. Ma l’obiettivo di Ciambetti e gli altri è proprio “rompere il fronte”: in programma c’era l’incontro con il capo della Repubblica autonoma, Sergej Aksenov, e la possibilità di creare una produzione russo-italiana di vino tanto che c’è stata la visita alle cantine Massandra a Yalta.

Si possono ottenere migliaia di ettari di terreni un tempo coltivati a vigne a prezzi buoni o con contratti d’affitto (irrisorio) di 100 anni. «Ci sono già nostri imprenditori attivi qui», dice Valdegamberi. E il direttore di Unioncamere veneto, Gian Angelo Bellati, anche lui della missione: «È molto importante rafforzare i rapporti tra Camere di commercio» sanzioni, che però l’Ue promette di punire.P.E.

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