<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il trend è il gioiello minimale e collezionabile

Ana Laura Ribas, showgirl e web influencer, era ospite ieri della rassegna VicenzaOro January. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Ana Laura Ribas, showgirl e web influencer, era ospite ieri della rassegna VicenzaOro January. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Ana Laura Ribas, showgirl e web influencer, era ospite ieri della rassegna VicenzaOro January. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA
Ana Laura Ribas, showgirl e web influencer, era ospite ieri della rassegna VicenzaOro January. FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANA

Gioielli sottili, abbinabili per costruire il proprio stile; ma anche “iconici”, da collezionista, quasi oggetti d’arte, o alternativi, mischiando oro e altri materiali.

Sono queste le tendenze del momento secondo Paola De Luca, direttore creativo di Trendvision jewellery + forecasting, l’osservatorio indipendente sui trend di Ieg, che durante VicenzaOro January ha illustrato ad operatori e designer le direzioni di stile 2018 e oltre. «Oggi - spiega - ciò che il consumatore chiede maggiormente è un gioiello minimale, sottile, lineare, intercambiabile, collezionabile, “gender fluid”, che viene indossato a strati. Il cliente può acquistarlo e abbinarlo sulla base della propria personalità. Si tratta di pezzi aerei, filiformi, semplicemente in oro o con l’utilizzo di diamanti piccolissimi, molto vendibili sul mercato internazionale, perché facili da indossare e soprattutto che vanno oltre la stagione, lo stile, l’età».

Un campo nel quale sono molto forti la tecnologia e la componentistica made in Italy, come cavetti, elastici, catene e tubi sottili, andando ad influire positivamente sull’export. Lo stile, pur restando nell’oro, rielabora la tradizione, in particolare negli orecchini «sempre più urban tribal - continua la trendsetter - con una tendenza che nasce dal mondo del piercing e del punk, in cui sempre più donne, non necessariamente giovani, indossano più orecchini allo stesso tempo, anche in modo asimmetrico. Pure gli anelli sono diventati un total look, si indossano più anelli su varie parti delle falangi, quindi non solo quello classico, ma anelli indossati su quasi tutte le dita, che possono essere collezionabili». Un termine, questo, che rispecchia forse il vero trend del momento: «È la tendenza - specifica De Luca - a creare in modo che il cliente disegni il proprio look: gioielli semplici che diventano interessanti abbinati insieme».

Un altro filone è quasi opposto: si tratta di gioielli iconici, pensati per collezionisti che cercano oggetti di grande bellezza, quasi arte da indossare. «Può essere un gioiello storico, con riferimenti sia occidentali che orientali, con il recupero di tecniche antiche, combinate con le ultime tecnologie, come il laser e un grande ritorno degli smalti e di pietre preziose incassate o come base. C’è un gioco di stratificazioni, con lavorazioni antiche e pietre che possono essere sormontate da ricami, parti in rilievo o lastre tagliate a laser. Sono gioielli unici e molto difficili da copiare. Il made in Italy sta producendo grandi creazioni».

Infine, un terzo filone, quello del “mix media”. «L’Italia prima di altri ha iniziato a esplorare l’abbinamento di oro e materiali alternativi, sintetici, organici o naturali, insieme a cumulazioni di tecniche. Negli anni 90 abbiamo iniziato ad inserire pietre di colore nell’oro, i buyer americani hanno cominciato ad acquistarli ed è stato il boom. È un fenomeno importante, che continuerà. C’è un’attenzione particolare a quello che si chiama “gioiello moda”, ibrido, perché il gioiello è l’accessorio “star” che racconta la tua personalità».

Maria Elena Bonacini

Suggerimenti