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Vicenza

Il sangue è finito
Esami inventati
Tecnico denunciato

L’episodio è avvenuto nel laboratorio analisi del San Bortolo
L’episodio è avvenuto nel laboratorio analisi del San Bortolo
L’episodio è avvenuto nel laboratorio analisi del San Bortolo
L’episodio è avvenuto nel laboratorio analisi del San Bortolo

Tecnico trucca l’esame del sangue. I sofisticati strumenti di controllo del laboratorio analisi del San Bortolo accendono la spia rossa. L’addetto, che si è inventato di sana pianta uno dei valori dei test ematici, è subito individuato. L’incidente, che ha dell’incredibile, non passa inosservato. Il dipendente viene denunciato alla direzione generale. L’ufficio legale dell’Ulss apre, come atto dovuto, un procedimento disciplinare, e segnala alla Procura della Repubblica il presunto falso che potrebbe avere rilevanza penale.

È successo all’interno del laboratorio dell’ospedale, un gioiello tecnologico all’avanguardia che è da sempre una delle punte di diamante del San Bortolo. Un episodio di malasanità in un sistema di lavoro al top, che fa da anni del laboratorio guidato dal primario Davide Giavarina una macchina che rasenta la perfezione. C’era da riempire di dati le caselle di un esame del sangue di un paziente, un bambino ricoverato in pediatria, per avere tutti i dati necessari per capire l’andamento di una terapia. Come è noto, per poter procedere a un esame del genere si esegue il prelievo di un campione di sangue che, normalmente, viene estratto dalla vena dell’avambraccio tramite una siringa sterilizzata in una quantità che dipende dal numero e dal tipo dei test richiesti in un ampio ventaglio di analisi da poter effettuare. Una volta prelevato, il campione è poi inviato al laboratorio che, con i suoi sofisticati macchinari, provvede alle analisi chimiche. Sono procedure ormai standardizzate che, in ospedale, si ripetono senza problemi migliaia di volte al giorno.

In questo caso, però, la trafila non si conclude nel verso giusto. Accade qualcosa di strano e imprevedibile. Uno dei tecnici del laboratorio sta lavorando su un bancone ad un esame del sangue. Ha quasi terminato l’analisi. Nel panel dei valori da accertare resta ancora una casella da riempire, c’è ancora un test da eseguire. Solo che il campione prelevato è finito, nella provetta non c’è più neppure una goccia di sangue, e l’unica soluzione possibile sarebbe di richiedere al reparto che ha fatto la richiesta un supplemento di liquido ematico. Il tecnico, invece, non lo fa, e sceglie la scorciatoia sbagliata, la via più corta ma illecita, quella che cozza contro le best practices, infrange il muro della deontologia professionale, e potrebbe sconfinare in un reato. Per fare presto guarda al computer uno degli esami effettuati in precedenza al bambino, copia il valore che manca e chiude la pratica. Non riesce, però, a farla franca. Il raffinato congegno di verifica, di cui il laboratorio del San Bortolo è dotato per scongiurare qualsiasi errore, rileva l’irregolarità, intercetta il dato falsificato, per cui l’inganno viene immediatamente scoperto e il tecnico infedele è facilmente smascherato. Nessun danno per il paziente, che neppure si accorge del trambusto avvenuto alle sue spalle. Insomma, comportamento doloso, ma nessun rischio clinico. Il primario provvede a richiedere un altro campione di sangue, e i dati vengono misurati correttamente.

Scattano, però, i provvedimento interni. Una relazione arriva sul tavolo del dg Giovanni Pavesi, che la trasmette per competenza al capo dell’ufficio legale per le valutazioni di responsabilità. E l’avvocato Laura Tedeschi apre un fascicolo per le eventuali sanzioni di natura disciplinare a carico del tecnico che si è reso responsabile di un atto tanto incomprensibile quanto sconcertante, e che ora rischia una sanzione piuttosto pesante, dalla censura alla sospensione dal servizio, per non parlare delle possibili conseguenze sul versante giudiziario.

Ora il dipendente, che pare abbia agito in un momento di difficoltà personale, è stato destinato a un’attività che non gli consente più di accedere al computer. Impossibile per lui modificare altri dati. La sicurezza è garantita al massimo.

Franco Pepe

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