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Vicenza

Il ricatto hard
Video della trappola
inviato al prete

È stato inviato via Whatsapp il video che sarebbe stato utilizzato dai due arrestati per ricattare il sacerdote vicentino
È stato inviato via Whatsapp il video che sarebbe stato utilizzato dai due arrestati per ricattare il sacerdote vicentino
È stato inviato via Whatsapp il video che sarebbe stato utilizzato dai due arrestati per ricattare il sacerdote vicentino
È stato inviato via Whatsapp il video che sarebbe stato utilizzato dai due arrestati per ricattare il sacerdote vicentino

Un’indagine lampo che gli investigatori della squadra mobile di Vicenza hanno chiuso nell’arco di pochi giorni. L’operazione è partita immediatamente dopo avere ricevuto la denuncia da parte del prete vicentino che ha denunciato ai poliziotti di essere sotto ricatto da parte di due stranieri: Radouane El Mohamadi, marocchino di 44 anni e Maria Narcisa Enache, lucciola romena di 26 finiti in manette mercoledì pomeriggio. I due hanno chiesto al sacerdote 15 mila euro; in cambio non avrebbero diffuso il video che ritraeva il prelato in atteggiamento intimo con il nordafricano all’interno di uno degli appartamenti al civico 40 di via Dian.

VIDEO&RICATTO. La vicenda risale alla fine della scorsa settimana quando il prete riceve la richiesta di denaro da parte dei due stranieri. «Ti abbiamo filmato quando sei stato qui l’altro giorno. O ci dai subito 15 mila euro oppure noi diamo a tutti il video». È stato più o meno questo il tenore della telefonata che El Mohamadi e la Enache hanno fatto al religioso. E per far capire che non stavano affatto scherzando dopo qualche secondo sull’applicazione whatsapp del cellulare del religioso è comparso il filmato. Immagini inequivocabili che lo riprendevano mentre, nella stanza, stava consumando il rapporto sessuale. Il prete, compresa l’estrema gravità della vicenda e il pericolo che stava correndo, forse anche dietro consiglio di altre persone della curia, si è quindi rivolto alla polizia. Agli investigatori coordinati dal vice questore Davide Corazzini e dal sostituto commissario Gianpaolo Bettini, ha quindi raccontato tutta la storia. Ed è in questo momento che, di fatto, è scattato il piano che ha portato all’arresto dei due presunti estorsori.

INTERCETTAZIONI&MANETTE. Il primo passo è stato quello di mettere sotto controllo il telefono del prete e di registrare quindi le sue conversazioni con i due stranieri. Poi si è passati alla seconda fase: l’organizzazione dell’incontro tra il prelato e i suoi ricattatori. Il “rendez vous”, mercoledì pomeriggio, è avvenuto, ancora una volta, al civico 40 di via Dian, ovvero nella stessa casa dell’appuntamento-hard registrato. Il sacerdote si è presentato microfonato e con il denaro in una busta sapendo che fuori c’erano i poliziotti ad ascoltare ogni parola. Agenti che hanno fatto irruzione nel locale non appena il marocchino e la romena hanno ricevuto i soldi oggetto dell’estorsione. El Mohamadi e la Enache sono stati quindi arrestati e trasferiti, lui al San Pio X mentre lei nel penitenziario femminile di Montorio in provincia di Verona. I due, assistiti dagli avvocati Anna Sambugaro e Rachele Nicolin, questa mattina compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari Stefano Furlani per l’interrogatorio di garanzia. Sono accusati di estorsione aggravata e di indebita diffusione di immagini relative alla vita privata di un’altra persona. L’inchiesta, avviata dopo la denuncia del sacerdote vicentino, è coordinata dal sostituto procuratore Serena Chimichi.

Matteo Bernardini

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