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Il parco non trova pace
È lite sui finanziamenti
Ma i comitati si dividono

Ancora polemiche sul parco della Pace: i comitati contro il Comune ma si dividono anche tra di loro
Ancora polemiche sul parco della Pace: i comitati contro il Comune ma si dividono anche tra di loro
Ancora polemiche sul parco della Pace: i comitati contro il Comune ma si dividono anche tra di loro
Ancora polemiche sul parco della Pace: i comitati contro il Comune ma si dividono anche tra di loro

L’azione: il checkpoint Charlie pensato dai progettisti del parco della Pace. La reazione: la rabbia di (alcuni) comitati e la decisione di abbandonare il tavolo della partecipazione. L’azione: i 50 mila euro messi sul piatto dal Comune per «coinvolgere la città in un processo partecipativo per la progettazione dell’area verde». La reazione: le polemiche di (alcuni) comitati per i troppi soldi spesi. In mezzo la frattura tra i comitati stessi e i guai con la pioggia i drenaggi che hanno reso impraticabile l’ex aeroporto. Se il buongiorno si vede dal mattino, resta solo da immaginarsi quali altre polemiche o problemi potranno sorgere sul terreno del Dal Molin una volta aperte ufficialmente le porte.

L’INCARICO. L’ultimo capitolo della bagarre si scrive proprio pochi giorni fa. Il 3 giugno, dopo il botta e risposta con i comitati e la presa di posizione di Variati («Siamo contrari alla porta di accesso con la base americana pensata dai progettisti»), il Comune decide di integrare l’incarico affidato alla Pan & associati con altri 50 mila euro. Finalità: «Avviare un adeguato processo di coinvolgimento della città, anche per la creazione di una governance del futuro parco, e condividere con la cittadinanza i principali aspetti progettuali che sono in fase di definizione; non solo a progetti già predisposti ma fin dalla fase propedeutica alla definizione dello studio di fattibilità». Il tutto «considerato che queste ulteriori attività non sono comprese nell’incarico originale», già pagato con circa 250 mila euro. «La necessità di effettuate tali attività - recita il documento di palazzo Trissino - sono emerse a seguito degli incontri con lo stesso tavolo della partecipazione dove sono rappresentate le principali associazioni di cittadini interessati al tema».

POLEMICHE & DIVISIONI. La notizia doveva in qualche modo far sorridere gli undici comitati che qualche giorno prima erano saliti sull’Aventino lamentandosi per «non essere stati informati» del checkpoint Charlie. Doveva, appunto. Perché la reazione all’integrazione da 50 mila euro è opposta. «L’amministrazione ha deciso di finanziare ulteriormente gli stessi progettisti che propongono la porta con la base Usa parlando di partecipazione - scrivono i Cristiani per la pace - ma la ormai prossima presentazione del progetto preliminare è inconciliabile con i processi di progettazione partecipata ed occorre pertanto dare una svolta anche alla conduzione del tavolo della pace». Ma ancora non basta. Perché mentre alcuni comitati accendono il fuoco della polemica, altri gettano acqua sulle fiamme. «Non è la maggioranza delle associazioni ad essere uscita dal tavolo - ribadisce Giancarlo Albera, del Coordinamento dei comitati - e noi siamo favorevoli a continuare questo processo partecipativo con l’amministrazione, progettisti e città». Una pietra sopra potrebbe essere messa mercoledì quando è stato convocato l’incontro con Variati, comitati e architetti.

GLI ALTRI LAVORI. E in quell’occasione si farà il punto dei progetti effettuati, degli incarichi e assegnati e delle spese sostenute. Mentre gli uomini della Gap service sono alle prese con stivali e anfibi per terminare la bonifica, l’amministrazione ha finanziato altri due studi per avere un quadro dettagliato dell’area. Il primo ( 8.500 euro) prevede di «operare un rilievo di dettaglio di tutto il terreno del parco della Pace attraverso l’utilizzo dei droni». Per l’occasione non sarà utilizzato quello comunale in dotazione alla protezione civile «in quanto non idoneo alla modellizzazione 3d». Il rilievo dovrà anche «quotare i fossati di scolo lato Bacchiglione», «restituire in forma tridimensionale il piano e gli involucri edilizi». Il secondo incarico (5.700 euro) consentirà di effettuare «la caratterizzazione dei mattoni e della malta dell’hangar per il futuro museo dell’aria».

Nicola Negrin

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