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Il marchio Unesco salvo
C’è il via libera alla Tav
No alla tangenziale nord

Gli ispettori dell’Unesco chiedono di fermare anche il collegamentro tra Moracchino e Del Din
Gli ispettori dell’Unesco chiedono di fermare anche il collegamentro tra Moracchino e Del Din
Gli ispettori dell’Unesco chiedono di fermare anche il collegamentro tra Moracchino e Del Din
Gli ispettori dell’Unesco chiedono di fermare anche il collegamentro tra Moracchino e Del Din

Sessantotto pagine; qualche foto, non tante, in cui si cerca di tradurre con le immagini quanto affermato tramite le parole; e ancora, 19 raccomandazioni, numerosi consigli e una premessa, che vale come conclusione: «Le autorità locali hanno imparato dagli errori passati e sono consapevoli dei compiti necessari per conservare il patrimonio mondiale dell’umanità». Il tutto scritto in inglese, che tradotto, la prima volta in italiano e la seconda volta in termini più sintetici espressi dal vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, significa che «Vicenza non verrà inserita nella lista dei beni che sono in pericolo» e che rischiano di perdere il marchio Unesco. Anche se, aggiungono gli ispettori di Icomos, “la speranza” è che vengano seguite quelle 19 indicazioni che «aiuteranno ad adottare i provvedimenti appropriati per mantenere il valore universale del sito». Uno su tutti: stralciare dalle previsioni il tratto nord della tangenziale. Mentre la Tav, che è compatibile con l’autenticità e integrità del sito Unesco, può procedere veloce con qualche attenzione in più su ponti e passerelle.

LA CONCLUSIONE. Il vicesindaco tira un sospiro di sollievo «perché questo - afferma - era l’elemento cruciale più atteso e auspicato». «Da parte di molti e non di tutti», aggiunge con una frecciatina ai comitati che più volte si erano scagliati contro l’amministrazione. «Gli stessi ispettori - racconta il vicesindaco - affermano che alcuni esponenti hanno preteso esplicitamente che Vicenza venisse inscritta nell’elenco di siti mondiali in pericolo». Così, invece, non sarà. Certo, la parola definitiva arriverà nel corso della sessione estiva del Consiglio Unesco, ma per il momento la relazione prodotta dagli ispettori, dopo la visita dal 28 al 31 marzo, che è stata esaminata ieri mattina dalla giunta mette al sicuro il capoluogo berico e il Comune che, secondo quanto dichiarato, «tries to do its best» (fa il suo meglio) «per proteggere l’autenticità e l’integrità della centro storico e delle ville nel proprio territorio». Viceversa ,gli ispettori affermano di aver notato che molte delle decisioni che hanno portato a situazioni insoddisfacenti per la città («nelle ultime due decadi ci sono stati interventi che non hanno rispettato il tessuto urbano») sono state prese dalle «precedenti amministrazioni in stretto accordo con il Governo italiano dell’epoca». L’auspicio, in ogni caso, è che «tutte le raccomandazioni» inserite nel documento finale «vengano prese in considerazione».

NO ALLA TANGENZIALE NORD. Le raccomandazioni degli ispettori riguardano i sei progetti finiti sotto la lente e per uno di questi stravolgono quanto pianificato negli ultimi 30 anni: no alla tangenziale nord. «Ci dicono di non pensarci nemmeno», ammette Jacopo Bulgarini d’Elci. E il diniego, questa la novità, non riguarda solo gli stralci 3 e 4 (da ponte Marchese alla Postumia) «che deve essere cancellato - si legge - per le ripercussioni negative sul paesaggio», ma anche il tratto che avrebbe dovuto congiungere il Moracchino, sede dello svincolo del primo stralcio, alla Del Din. «Il traffico diretto alla caserma - scrivono - non è così intenso. E i danni prodotti al paesaggio sarebbero eccessivi rispetto al vantaggio prodotto da questa strada di collegamento».

LA TAV ACCELERA. Se il grande raccordo anulare vede il semaforo rosso, la Tav può correre. Gli ispettori lo scrivono in maniera chiara. «La soluzione scelta dal Consiglio comunale», che prevede la stazione in viale Roma «è compatibile con il territorio patrimonio mondiale». Non ci sono «impatti negativi» anche se è necessario prestare attenzione ai dettagli nella progettazione finale «in particolare per i due ponti vicini alla stazione». Il prolungamento di viale Vaccari sostitutivo di Ferreto de’ Ferreti e la passerella ciclopedonale sopra il Retrone. Per entrambi, scrivono, «è necessario studiare soluzioni alternative».

Nicola Negrin

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