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Vicenza

Il cioccolato
è a peso d'oro
ma fa il pienone

Uno dei banchi di “CioccolandoVi”, con le dolcezze che hanno attirato ieri migliaia di visitatori. COLORFOTO
Uno dei banchi di “CioccolandoVi”, con le dolcezze che hanno attirato ieri migliaia di visitatori. COLORFOTO
Uno dei banchi di “CioccolandoVi”, con le dolcezze che hanno attirato ieri migliaia di visitatori. COLORFOTO
Uno dei banchi di “CioccolandoVi”, con le dolcezze che hanno attirato ieri migliaia di visitatori. COLORFOTO

VICENZA. La bella giornata e il dolce profumo del cioccolato hanno fatto sì che, come da pronostici, il centro storico fosse preso d’assalto in occasione della 12esima edizione di “CioccolandoVi”. Per i ritardatari c’è tempo anche oggi, dalle 10 alle 20. La kermesse, organizzata dalla Confcommercio Vicenza in collaborazione con il Comune e con la sponsorizzazione di 50&Più, ha portato nel cuore della città 52 stand a rappresentanza dei migliori maestri cioccolatieri italiani. Così se alle 11.30 park Fogazzaro era già al completo (con gli altri parcheggi a seguire), non sono mancate le lagnanze da parte degli automobilisti costretti a girare molto prima di trovare posto. L’altra accusa era rivolta, anche quest’anno, al costo della cioccolata, venduta tra i 40 e i 45 euro al chilo. In linea con il 2015.

I PREZZI. Che non sia un prodotto industriale, ma artigianale, lo si era capito. Ma ci sono altre motivazioni che giustificano la cifra al pubblico come spiega Gabriele Mainero di Cuneo: «Le fave di cacao fanno parte della prima scelta. Poi non ci si appoggia a macchine industriali; ancora, la selezione dei prodotti che vengono usati, e mi riferisco ad esempio alle nocciole Igp piemontesi, e non ultimo il fatto che non vengono aggiunti grassi animali o vegetali che aumentano la quantità a discapito della qualità».

LE TENDENZE. Un quadratino di assoluta bontà, soprattutto dopo una giornata difficile, non lo si nega a nessuno. Una “coccola” alla quale nemmeno chi ha problemi alimentari, o chi ha fatto una scelta vegana, rinuncia. In linea con questa tendenza lo stand “Be Well” che propone prodotti “Gluten free” e “Vegan ok” privi di lattosio. «Sono il nostro cavallo di battaglia - spiega il titolare Marco Segoloni - con la linea “Crudo raw” creata con un cioccolato biologico, Arriba nacional monorigine Ecuador, lavorato sotto i 42 gradi per preservare le qualità del cacao». Poi è la scritta “I leggendari di Perugia” ad attirare l’attenzione. «Si tratta dei veri “Baci Perugina” - dicono - quelli che in origine Luisa Spagnoli chiamò “Cazzotti”». È invece il cioccolato fondente, soprattutto al 75 per cento, a venire a compromessi con gli irrinunciabili della linea. In questo senso trova spazio lo stand “La Via del cioccolato” di Perugia (new entry 2016) con la produzione denominata “Bean to Bar” ovvero lavorazione dalla fava fino ad ottenere la tavoletta di fondente (4 euro l’una). «Sono sette tipologie di tavolette monorigine create con fave derivanti da altrettanti Paesi: Venezuela, Ghana, Costa Rica, Colombia, Repubblica Domenicana, Ecuador e Vietnam - spiega Alessandra Santucci -. Ogni tavoletta ha un sapore diverso, ad esempio quella creata con le fave del Vietnam è molto più acida rispetto a quella della Costa Rica. La lavorazione prevede la macinatura a pietra delle fave e l’utilizzo di soli due ingredienti, ossia il cacao al 75 per cento e lo zucchero grezzo al 25 per cento». Un sapore al palato più “grezzo” rispetto alla scioglievolezza delle tanto amate praline.

GLI INTRAMONTABILI. Con oltre 30 tipologie diverse di praline (55 euro al chilo), lo storico stand di San Daniele del Friuli è una tappa d’obbligo. «C’è voluto un mese di lavoro per allestire il banco di questa manifestazione - sono le parole della titolare Adele Di Fant -. Ma ce n’è per tutti i gusti e si va dalle classiche praline alla nocciola, passando per i cremini, fino ad arrivare agli speziati e chiudendo con i liquori. A Vicenza ho notato un ritorno al fondente, mentre gli americani puntano sul latte».

Sara Marangon

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