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Il cavalcavia ai raggi X
«All’ombra del gigante
ad ogni tir trema tutto»

Tra i sostegni del cavalcavia dei Ferrovieri, sotto la strada, si è creata un’area di sosta libera. COLORFOTO
Tra i sostegni del cavalcavia dei Ferrovieri, sotto la strada, si è creata un’area di sosta libera. COLORFOTO
Tra i sostegni del cavalcavia dei Ferrovieri, sotto la strada, si è creata un’area di sosta libera. COLORFOTO
Tra i sostegni del cavalcavia dei Ferrovieri, sotto la strada, si è creata un’area di sosta libera. COLORFOTO

Alla vigilia delle verifiche statiche sulle pile in calcestruzzo armato e sulla sede stradale, il gigante che separa viale Verona dal quartiere dei Ferrovieri ha i riflettori puntati. All’ombra del cavalcavia di via Ferreto de Ferreti, si mescolano preoccupazioni e fatalismo. Tra chi a ogni vibrazione si impensierisce per la stabilità del ponte, e chi invece, non cede ai timori e lo dimostra parcheggiando l’auto proprio sotto i sostegni sbrecciati, gli stessi dai quali, in passato, si sono verificati dei distacchi di materiale. Ma anche per i più intrepidi la richiesta è unanime: riqualificare l’infrastruttura che mostra tutti i segni del tempo e dell’usura.

LE VIBRAZIONI. Per il quartiere dei Ferrovieri quella di domani sarà una giornata particolare, perché per poco più di 8 ore lo storico cavalcavia della fine degli anni Cinquanta non potrà svolgere la sua funzione di collegamento tra un lato e un altro della città, ma sarà chiuso alla circolazione. Motivo? Finirà sotto la lente di ingrandimento dei tecnici di Aim e delle ditte affidatarie dei contratti d’appalto che eseguiranno delle prove statiche sollecitate da Rfi al Comune, per saggiare la tenuta strutturale del cavalcavia. Che non sembra scoppiare di salute, tra piloni denudati, distacchi di calcestruzzo e armature di ferro esposte agli eventi atmosferici. Ecco perché più di qualcuno accoglie con un sospiro di sollievo le imminenti verifiche. A parlare per primi, perché più direttamente interessati sono i cittadini che vivono ai piedi del ponte, esattamente sotto la carreggiata: «Vivo qui dal 2007 - racconta Giovanni, che preferisce non rivelare il cognome - e all’inizio parcheggiavo sotto il ponte. Poi, un calcinaccio è finito sul parabrezza dell’auto di una vicina di casa, mandandolo in frantumi e da allora ho deciso di fare qualche metro in più e parcheggiare nell’area di sosta dietro a via Rossi». Per il residente, che vive in una palazzina popolare dell’Ater davanti a una delle pile, la presenza del ponte è particolarmente incombente: «Qualche anno fa avevano iniziato i lavori di riqualificazione, ma non li hanno mai completati». «Quando passano i treni merci - aggiunge Umberto Benfatto che vive nel palazzo di fronte -, qui vibra tutto. Il nostro condominio trema come ci fosse un terremoto. Credo che anche il cavalcavia ne risenta». Più fatalista è Leonardo Polo: «Vivo qui da 25 anni e il cavalcavia non ha mai dato problemi di stabilità. Piuttosto, il problema è in quest’area per metà asfaltata, per metà no, piena di buche». Neanche Lodovico Faccin si fa prendere dai timori, ma ammette: «Quando sul cavalcavia passano i mezzi pesanti, sentiamo delle vibrazioni». «Niente a che vedere con le scosse che avvertiamo quando passano i treni - conferma Tiziano Trevisan - ma noi che lo viviamo così da vicino riusciamo a percepire anche i minimi movimenti».

«LAVORI INCOMPLETI». Fuori dall’area del ponte, spingendoci nel cuore del quartiere dei Ferrovieri, le opinioni non cambiano: «Hanno sistemato solo qualche pilone, poi hanno abbandonato i lavori - lamenta un residente che chiede l’anonimato -. Sembra tanto una faccenda all’italiana. Io comunque, sotto il ponte l’auto non la parcheggio, oltre al pericolo di caduta di calcinacci, c’è anche quello del degrado, che non è da sottovalutare». E i malanni visibili non si esauriscono sotto il ponte, come fa capire Claudio Fasoli: «L’asfalto sopra il cavalcavia, nella corsia delle biciclette, è sconnesso e non facilità il passaggio». Un altro punto di vista lo dà Nicola Eremo, gestore del Dopolavoro ferroviario: «Abito sopra la farmacia e spesso vedo volumi di traffico molto intensi. Il ponte è evidentemente vecchio, giusto che sia curato. Quando passano i treni merci, qui vibra tutto. Quelle bottiglie - dice, indicando lo scaffale dei liquori - tremano.

Laura Pilastro

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