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I nomadi migrano
da ovest verso est
«Furti e degrado»

I caravan dei nomadi hanno trovato una nuova sistemazione lungo strada Padana verso Padova
I caravan dei nomadi hanno trovato una nuova sistemazione lungo strada Padana verso Padova
I caravan dei nomadi hanno trovato una nuova sistemazione lungo strada Padana verso Padova
I caravan dei nomadi hanno trovato una nuova sistemazione lungo strada Padana verso Padova

Alcuni sono parcheggiati lungo la strada, in fila, di fronte al centro commerciale. Un altro si è fermato in una piazzola, un altro ancora all’interno del parcheggio. Ieri mattina erano cinque, i camper dei nomadi all’esterno del centro commerciale Palladio, lungo strada Padana verso Padova. Sono lì da qualche settimana e alcuni di essi erano già stati notati in via Lanza, dove adesso non possono più tornare. Rifiuti abbandonati, furti, uso improprio dei servizi igienici sono solo alcuni dei temi ricorrenti, nelle lamentele dei commercianti della struttura nei confronti dei nuovi arrivati. Così la direzione è corsa ai ripari, potenziando i servizi di sorveglianza e annunciando nuove misure per arginare il fenomeno.

«Uno dei bambini di queste famiglie, mentre i genitori erano al bancone, ha fatto i bisogni in un angolo, all’interno del bar». A parlare è Antonio Nocentini, titolare del Caffè del centro, locale che si trova ad uno degli ingressi della struttura. «Non abbiamo niente contro di loro - continua il gestore del bar -, però passano davanti agli altri clienti e battono con i soldi sul vetro del banco. Non è facile, non possiamo fare a meno di servirli. Qui dentro, però, devono rispettare le nostre regole». «Non sono contro di loro, però dovrebbero imparare a comportarsi in modo più civile - sono le parole di Manuela Bastasin, responsabile di un negozio di fiori del centro -. Passano qui di fronte e sputano per terra. Poi perdono stracci e vestiti in giro». «È una situazione di degrado - si associa Roberto Mercante, titolare della tabaccheria all’interno del centro -. Sono parcheggiati qui fuori, ma secondo me non va bene, rovinano l’immagine del centro commerciale. Poi entrano la mattina e urlano. Infine, ci sono stati dei furti». Stefania Marostegan gestisce una confetteria nel cuore del centro commerciale. «Rubano quando il negozio è aperto e anche quando è chiuso - si lamenta la donna -. Accade almeno 2 o 3 volte al mese. Attendono il momento opportuno, quando stai parlando con i clienti, e quindi agiscono. Portano via caramelle, in passato hanno sottratto anche dei soldi».

La situazione insomma sta scontentando un po’ tutti gli operatori commerciali, che nei giorni scorsi hanno organizzato un incontro per affrontare l’argomento. Commercianti e responsabili del centro raccontano di persone che entrano a lavarsi nei servizi igienici, di sacchi di rifiuti depositati nei cestini del piazzale.

Uno scenario di fronte al quale la direzione ha deciso di prendere provvedimenti. «Hanno atteggiamenti maleducati, utilizzano i bagni in modo inappropriato, anche per fare il bucato - sottolinea il direttore del centro commerciale Palladio Alessandro Artolozzi -. Ci sono, poi, episodi di accattonaggio, chiedono i soldi per il carrello della spesa ai clienti. Così, abbiamo deciso di potenziare la vigilanza interna ed esterna, aumentando le ore di servizio e concentrando l’attività in alcune fasce orarie precise. Le ore delle operazioni di vigilanza saranno incrementate ulteriormente, concentrando il servizio anche in momenti diversi della giornata».

Le famiglie nomadi che si spostavano tra via Periz, via Lanza, il quartiere Ferrovieri e zona Mercato nuovo sembrano aver trovato una nuova sistemazione, dunque, anche se l’area è già stata, in passato, zona di passaggio per i camper. Dopo l’ordinanza anti-bivacchi del sindaco Variati, che ha istituito la zona rossa nell’area ovest della città, si assiste così ad un’emigrazione verso est delle carovane. Il provvedimento era stato deciso dal primo cittadino di fronte ad una situazione caratterizzata dall’abbandono di rifiuti, situazioni igieniche precarie e risse che avevano scatenato le proteste di residenti e professionisti.

Matteo Carollo

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