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Vicenza

I coralli in valigia
Scatta maximulta
per quattro turisti

Un sub scopre una colonia di coralli nelle profondità del mare
Un sub scopre una colonia di coralli nelle profondità del mare
Un sub scopre una colonia di coralli nelle profondità del mare
Un sub scopre una colonia di coralli nelle profondità del mare

Hanno rischiato di finire in carcere per un pezzo di corallo. E per non vedersi chiudere davanti la porta di una prigione, hanno staccato assegni per quasi 30 mila euro ciascuno, come prevede la rigida norma dell’isola. Quattro turisti vicentini sono tornati a casa solo dopo aver dato prova del pagamento. Di quello che pensavano essere un affare si ricorderanno a lungo.

LA VACANZA. Due coppie si erano accordate per passare un periodo di ferie a Mauritius, splendida isola dell’oceano Indiano al largo dell’Africa. Si tratta di Andrea Povolo, 45 anni, e Anna Maron, 39; e di Federico Bisognin, 34, e Francesca Jasmine Freato, 38. I vicentini erano partiti all’inizio di luglio per due settimane fra le spiagge e le bellezze dell’isola delle Mascarene. Quindi, il 16 luglio, avevano il biglietto per rientrare in Italia.

IN AEROPORTO. Al momento di imbarcarsi a Port Louis, i vicentini erano stati fermati per un controllo. E, durante le verifiche, gli agenti avevano trovato nei quattro bagagli dei pezzi di corallo, provenienti con ogni probabilità dalla barriera corallina al largo di Mauritius. Si trattava, da quanto è stato possibile ricostruire - la notizia è trapelata a Vicenza solamente nei giorni scorsi - di una mezza dozzina di frammenti, lunghi fra i 15 e i 40 centimetri, e recuperati qualche tempo prima. I quattro sono stati portati negli uffici della polizia di frontiera e trattenuti.

L’INTERROGATORIO. I turisti sono stati sentiti dai poliziotti e avrebbero spiegato di aver comprato quei coralli in un negozio della Capitale, ma senza saper indicare con esattezza quale. In realtà, il commercio di coralli è severamente vietato a Mauritius da anni, da quando la barriera è stata oggetto di furti e “distacchi” che l’hanno ridotta e impoverita. Nell’isola si applica da una quindicina d’anni la convenzione Cites, che vieta il commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate di estinzione; e le sanzioni sono molto severe. Non riuscendo a risalire al venditore (e ritenendo improbabile la cessione in un negozio), la polizia dell’isola ha contattato il magistrato locale e avrebbe proceduto al fermo dei vicentini, che sono stati trattenuti per l’intera giornata in aeroporto. È stato sequestrato loro il passaporto, impedendo il rientro in Europa.

LA MULTA. In base al regolamento in vigore a Mauritius, i quattro hanno scelto di pagare la sanzione prevista: una sorbola di quasi 30 mila euro ciascuno. Hanno staccato degli assegni e la polizia, dopo aver verificato che i conti correnti erano capienti, ha restituito loro il passaporto consentendo il viaggio di ritorno in Italia. Sono ripartiti qualche giorno dopo, sobbarcandosi le ulteriori spese per l’albergo e quelle del nuovo biglietto aereo; i coralli sono stati sequestrati. È possibile che i vicentini, ignari della normativa Cites, volessero tenerli come souvenir.

Diego Neri

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