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Il 5 febbraio in regalo

I 70 anni del Gdv
Inserto speciale
celebra la storia

La copertina dell’inserto speciale in edicola domani gratuitamente con il quotidiano
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VICENZA. Venerdì 5 febbraio è il settantesimo compleanno de “Il Giornale di Vicenza”. Esattamente il 5 febbraio 1946, infatti, usciva il primo numero del Giornale come “Quotidiano del mattino”. Indipendente. Fino al 3 febbraio, infatti, sotto il titolo del Giornale di Vicenza appariva la dicitura “Organo del Comitato vicentino di liberazione nazionale”. Così si era qualificato il 14 e 31 maggio 1945, quando la testata aveva ripreso le pubblicazioni, a poco più di due settimane dalla liberazione della città. Dopo la “Vedetta fascista”, che aveva monopolizzato l’informazione quotidiana nel Ventennio mussoliniano, nel Dopoguerra vanno distinti tre passaggi per arrivare all’attuale testata: la direzione di Antonio Barolini nel periodo badogliano, tra il luglio e il settembre 1943, la riedizione de “Il Giornale di Vicenza” nel maggio 1945, prima appunto come “Organo del Cln” e quindi, dal 5 febbraio 1946, come “Quotidiano del mattino”. Durante la Repubblica di Salò, il posto del Giornale era stato preso da un altro quotidiano, in linea con l’ideologia repubblichina, intitolato “Il Popolo Vicentino”.

Il Giornale celebra questo compleanno con un inserto di 40 pagine, che sarà regalato assieme al quotidiano in edicola venerdì 5 febbraio. È il primo di una serie di appuntamenti che costelleranno la prima metà di quest’anno: libri, pubblicazioni e, in più, una grande sorpresa che sarà aperta a tutti a maggio. Il senso di queste iniziative va colto nelle parole del direttore che esprimono la filosofia di generazioni di redattori: “Settant’anni di storia da testimoni liberi dei valori vicentini”.

«Questo giornale, come molti nell’immediato dopoguerra - scrive Ario Gervasutti - è nato dalla volontà di esprimere la libertà per anni conculcata: dalla voglia di essere testimoni di ciò che accade per renderne partecipe la comunità. In settant’anni - prosegue - molte cose sono cambiate, ma non la missione che i fondatori si sono dati: essere il giornale di tutti e non solo di una parte».

“Il Giornale di Vicenza” affonda le sue radici nel quotidiano con lo stesso nome (e senza l’articolo) uscito il 15 settembre 1866. Siamo alla vigilia del referendum per l’annessione del Veneto all’Italia. Il Giornale nasce dalla fusione del “Corriere di Vicenza“ e della “Gazzetta di Vicenza” due quotidiani nati da poco, a cavallo di un periodo convulso. È un foglio “liberaldemocratico”, annota lo storico Gianni Cisotto, cui seguono “Il Giornale della Provincia di Vicenza” e quindi “La Provincia di Vicenza”.

L’inserto non solo racconta la storia del Giornale dall’Ottocento a oggi, ma in particolare approfondisce uomini e vicende di questi settant’anni. Spiega come si lavorava con direttori come Renato Ghiotto, Osvaldo Parise, Andrea Tadiello, Gilberto Formenti, Jacopo Appiani. Ricostruisce gli ultimi quarant’anni con interviste ai direttori viventi: Giuseppe Brugnoli, Sergio Gervasutti, Mino Allione, Luigi Bacialli, Gigi Riva, Giulio Antonacci. Dipinge le figure celebri dei giornalisti che vi hanno lavorato, affrontando anche le molotov degli “anni di piombo”. Fa la storia delle sedi e delle tipografie, di come è cambiato questo lavoro da quando il direttore scriveva i fondi a mano fino al mondo di Internet. Il tutto arricchito da molte riproduzioni delle pagine storiche e da immagini d’archivio. È uno spaccato non solo della vita di un’azienda, ma anche della storia di una comunità che nel Giornale si rispecchia.

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