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Hotel, negozi e residenze
Dieci palazzi in vendita
«Un piano da 50 milioni»

Uno dei progetti più ambiziosi è quello di trasformare il palazzo uffici di piazza Biade in un hotel di lusso
Uno dei progetti più ambiziosi è quello di trasformare il palazzo uffici di piazza Biade in un hotel di lusso
Uno dei progetti più ambiziosi è quello di trasformare il palazzo uffici di piazza Biade in un hotel di lusso
Uno dei progetti più ambiziosi è quello di trasformare il palazzo uffici di piazza Biade in un hotel di lusso

Sulla maxi operazione del fondo immobiliare, l’amministrazione accende il semaforo verde. Sia chiaro: non ci sono certezze sul futuro del progetto, ma da ieri la giunta ha cominciato a disegnare l’orizzonte di una manovra che dovrebbe portare all’alienazione e trasformazione di alcuni palazzi comunali e, con i soldi della vendita, alla realizzazione del comando della polizia locale in via Torino e della nuova biblioteca all’ex Giuriolo. Comincia ora la fase degli approfondimenti, delle valutazioni e del confronto con la città. In gioco c’è l’opportunità di ottenere la valorizzazione di 11 immobili di proprietà del Comune attraverso Invimit, la società del ministero del Tesoro, che metterebbe sul piatto 51 milioni di euro per riqualificare gli edifici. Tempi previsti per il timbro definitivo su tutto il progetto: circa 4 mesi, con il passaggio in Consiglio comunale atteso per l’autunno.

SEMAFORO VERDE. Nessuna sorpresa dalla riunione di giunta di ieri, dopo la frenata della scorsa settimana imposta dall’assessore Isabella Sala (e dal consigliere Ennio Tosetto) con la richiesta di approfondimenti. Il sindaco Achille Variati e l’esecutivo tirano dritto e autorizzano la società Investire Sgr a proporre il progetto di valorizzazione degli immobili comunali al fondo gestito da Invimit, allo scopo di ottenere una manifestazione d'interesse e di conseguenza il via libera al finanziamento del progetto da parte di quest'ultima, per un importo di circa 51 milioni. Il Comune, da parte sua, mette in gioco immobili per un valore di 20 milioni di euro. Pronto l’elenco degli edifici da valorizzare attraverso interventi di riqualificazione e da alienare, dopo essere stati destinati a nuove funzioni: palazzo uffici, l’ex scuola Giusti, l’ex tribunale, la piastra commerciale e i piani alti del palazzo di contra’ del Monte, il palazzo dell’ex Aci, l’ex comando della guardia di finanza, palazzo Costantini, palazzo Negrisolo, l’ex Fiera. Gli obiettivi del piano sono molteplici: prima di tutto, però, il Comune otterrebbe le risorse per realizzare da un lato un nuovo edificio all’ex Domenichelli dove insediare la nuova sede della polizia locale e uffici comunali, dall’altro la nuova biblioteca Bertoliana dopo la ristrutturazione dell’ex scuola Giuriolo. Per questi due edifici, una volta pronti, palazzo Trissino dovrà versare un canone temporaneo (si calcola per una quindicina di anni) per l’utilizzo dei beni, fino alla fine del fondo. L’operazione consentirebbe poi la riqualificazione del patrimonio immobiliare, la realizzazione di nuove attività economiche per la città, tra cui un hotel (nel palazzo uffici), un nuovo parcheggio coperto (all’ex tribunale), alloggi sociali per anziani (ex scuola Giusti) e diverse residenze, con una conseguente ricaduta positiva sull'indotto cittadino.

«UN’OPPORTUNITÀ». Ad illustrare il piano, col sindaco, c’erano l’assessore alle risorse economiche Michela Cavalieri e il collega dell’urbanistica Antonio Dalla Pozza. «Se davvero vi è una realtà pubblica disposta a investire in questo disegno, chi è lo sciagurato che può permettersi di respingere la proposta al mittente senza neanche guardarci dentro con grande attenzione?», si chiede il sindaco, che assicura: «Faremo le nostre analisi e poi decideremo il da farsi». Le alternative non sono facilmente percorribili e metterebbero il Comune in una situazione di sofferenza perché dovrebbe indebitarsi. «Riteniamo, dunque, opportuno - conclude Variati - valutare il conferimento nel fondo, come il nostro consulente Nomisma e Anci suggeriscono». Palazzo Trissino godrebbe dell’operazione anche per «i futuri ricavi dell’Imu - sottolinea Cavalieri -. Consideriamo poi che rimettiamo in gioco quattro edifici attualmente dismessi». L’affare ha la benedizione anche di Dalla Pozza: «Così si riporta la residenza in centro e si riqualifica l'area di via Torino, già inserita nel bando periferie e nei programmi della Tav».

Laura Pilastro

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