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Schio

Giro di usura
e minacce
Badante arrestata

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Usura: badante arrestata
Usura: badante arrestata
Usura: badante arrestata
Usura: badante arrestata

SCHIO. Perquisizioni delle Finanza nelle abitazioni di una filippina e di un bengalese che, già lo scorso giugno, erano stati denunciati dopo aver prestato 6.000 euro ed averne intascati 8.500 di soli interessi. 

Sono stati trovati, nascosti negli abiti del bengalese circa undicimila euro in banconote, preziosi e brillanti del peso complessivo di oltre 250 grammi, nonché i “libri mastri” dei prestiti concessi e degli interessi da riscuotere.

Incrociando i dati rilevati i finanzieri scledensi hanno individuato decine di cittadini stranieri che, residenti nel Vicentino e nel Padovano, si sono nel tempo rivolti ai due usurai.

La tecnica consolidata (rientrante peraltro nella modello “five-six”, diffuso nella comunità filippina) prevedeva che, a fronte della concessione di un prestito, il debitore si obbligasse a pagare mensilmente una quota di interessi, da corrispondersi senza soluzione di continuità sino a quando - circostanza evidentemente di difficile realizzo - l’usurato fosse in grado di restituire, in un’unica tranche, l’intera somma ottenuta.

Nel corso della perquisizione eseguita nei confronti dell’indagata filippina – che negli ultimi 4 anni ha dichiarato redditi per poco più di 1.300 euro annui e che, oltre a curare il giro d’usura, lavorava quale badante nell’abitazione di un ignaro anziano – un’ulteriore cittadina di origini asiatiche è arrivata nell'abitazione chiedendo di poter consegnare all’indagata delle somme di denaro.

La donna, subito interrogata, ha riferito che stava fungendo da mero “tramite” per la consegna delle somme, conferitele da un’ulteriore cittadina filippina vittima di usura, relative al pagamento degli interessi.  In considerazione della palese flagranza del reato di usura, la badante-usuraia filippina è stata arrestata dagli investigatori. 

Nel suo appartamento sono stati trovati anche documenti di identità da questa trattenuti in pegno dai debitori i quali hanno riferito di essere soggetti ad intimidazioni non soltanto legate ai documenti. 

 

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