Sarà il Vicentino a fare la parte del leone domenica 16 dicembre, dalle 7 alle 23, quando 77 mila cittadini veneti saranno chiamati alle urne per decidere sull'eventuale nascita di dieci nuovi Comuni, da 26 di partenza.
Il referendum-day chiamerà ai seggi 30 mila vicentini, con 14 Comuni berici che decideranno se dar vita a cinque nuovi paesi: Colbregonza, Colceresa, Valbrenta, Pieve dei Berici e Lusiana Conco.
Questi i Comuni chiamati al voto: Longare, Nanto e Castegnero si dovrebbero fondere in Pieve dei Berici; Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo e Solagna daranno vita a Valbrenta; da Mason Vicentino e Molvena dovrebbe nascere Colceresa; Carrè e Chiuppano daranno vita a Colbregonza; Lusiana e Conco accosteranno i nomi in un unico municipio.
In questi referendum consultivi conta la volontà di chi sfiderà il freddo e si recherà ai seggi a infilare la scheda nell'urna: non c'è un quorum e la fusione sarà approvata se sarà raggiunta la maggioranza dei voti favorevoli. In tal caso, entro febbraio il Consiglio regionale approverà una legge per l'istituzione di ciascun nuovo Comune e i commissari prefettizi gestiranno gli enti soppressi fino alle elezioni. Se vincerà il no, tutto resterà come prima. C'è un precedente, in provincia: il gran rifiuto di Tonezza del Cimone alla fusione con Arsiero, nonostante i due sindaci fossero uniti per il sì.