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Vicenza

Furto al bar?
Pianificato
dal titolare

L’Eternity lounge bar in corso Fogazzaro che il titolare afferma  di aver messo in vendita dopo i furti
L’Eternity lounge bar in corso Fogazzaro che il titolare afferma di aver messo in vendita dopo i furti
L’Eternity lounge bar in corso Fogazzaro che il titolare afferma  di aver messo in vendita dopo i furti
L’Eternity lounge bar in corso Fogazzaro che il titolare afferma di aver messo in vendita dopo i furti

Aveva deciso di mettere «in vendita il locale» dopo aver subito «tre furti in poco più di un mese» e aveva accusato l’amministrazione di non aver fatto nulla per impedire che corso Fogazzaro diventasse «peggio del Bronx». A meno di un mese da quelle parole, però, Franco Torsello, 23 anni, titolare dell’Eternity lounge bar in corso Fogazzaro 135, è stato denunciato dalla squadra mobile della polizia per appropriazione indebita aggravata e simulazione di reato. Gli investigatori lo accusano di essere stato proprio lui a commettere l’ultima incursione nel locale, nella notte tra il primo e il 2 luglio, con l’obiettivo di rivendere l’attrezzatura presa in comodato d’uso e ripianare i debiti. Con Torsello sono stati indagati, solo per l’appropriazione indebita, Marco Plaitano, 26 anni, e Astrit Kaziu, 39, albanese, entrambi residenti a Cresole di Caldogno. La loro è comunque una posizione marginale.

IL “FURTO”. Torsello aveva segnalato il furto alla polizia il giorno dopo e quindi era andato in questura per sporgere denuncia contro ignoti. Durante il sopralluogo nel locale i poliziotti avevano accertato che i ladri erano passati dalla porta sul retro e che avevano rubato un televisore da 32 pollici, due casse stereo, la macchina professionale del caffè, l’impianto per spillare la birra e le bibite, la lavastoviglie, la macchina per la produzione del ghiaccio e tutte le bottiglie di alcolici e analcolici. Nonostante le forze dell’ordine avessero subito espresso le loro perplessità sulla vicenda, il Giornale di Vicenza aveva concordato con gli investigatori di limitarsi a riportare la semplice cronaca del furto denunciato per non compromettere le indagini. Aveva inoltre raccolto le dichiarazioni del giovane. Quando gli era stato chiesto se la polizia avesse dei sospetti, la sua risposta era stata lapidaria: «Magari».

LE INDAGINI. I sospetti dei detective si sono concentrati sul titolare del locale fin dall’inizio, perché non erano stati rilevati segni di effrazione e l’antifurto non era stato inserito. Torsello, inoltre, avrebbe commesso l’errore di dichiarare ai poliziotti che il valore della refurtiva era esattamente di 20 mila euro ancor prima di arrivare nel locale il giorno in cui aveva dato l’allarme. Gli investigatori, diretti dal pubblico ministero Barbara De Munari, sono convinti di aver trovato riscontri oggettivi alla loro ipotesi attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e delle telecamere di accesso alla zona a traffico limitato di corso Fogazzaro, e le dichiarazioni di alcuni testimoni. Secondo la ricostruzione degli agenti, dunque, Torsello si sarebbe fatto aiutare da Kaziu e Plaitano per caricare tutta l’attrezzatura dell’Eternity lounge bar a bordo di un furgone e avrebbe poi depositato la refurtiva nel garage di Plaitano a Cresole di Caldogno. Al momento, non è però chiaro se quest’ultimo e Kaziu fossero a conoscenza delle reali intenzioni di Torsello. Che avrebbe architettato il piano perché da alcuni mesi non pagava l’affitto al proprietario dell’immobile e avrebbe cercato di rientrare del debito vendendo su internet i macchinari presi in comodato d’uso.

Valentino Gonzato

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