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Vicenza

Fuma uno spinello
a scuola, 16enne
finisce all’ospedale

L’Enaip si trova a poca distanza dalla stazione dei pullman. ARCHIVIO
L’Enaip si trova a poca distanza dalla stazione dei pullman. ARCHIVIO
L’Enaip si trova a poca distanza dalla stazione dei pullman. ARCHIVIO
L’Enaip si trova a poca distanza dalla stazione dei pullman. ARCHIVIO

Quello spinello fumato di prima mattina fuori da scuola gli ha fatto così male da mandarlo al pronto soccorso. È la disavventura capitata ieri a uno studente, di 16 anni, che abita in città e frequenta l’Enaip in via Napoli. Il giovane ha poi raccontato che la “canna” gli era stata offerta da uno sconosciuto incontrato per strada. Una circostanza inquietante che suona come un ulteriore campanello di allarme per la dirigenza dell’istituto professionale, che aveva già segnalato alle forze dell’ordine una concentrazione di spacciatori e malintenzionati attorno al plesso scolastico più alta rispetto al recente passato.

LO SPINELLO. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il ragazzo ha fumato lo spinello ricevuto in regalo in compagnia di un’amica, pure lei minorenne, attorno alle 7.30. I due sono poi entrati a scuola, ma poco dopo il ragazzo ha cominciato a sentirsi male. «È arrivato in classe in stato di agitazione e sudava freddo - racconta il direttore della Comunicazione di Enaip Veneto, Sandro Dal Piano -. È subito stato chiaro che aveva preso qualcosa. Come da prassi, l’istituto ha chiamato i genitori e l’ambulanza».

L’ARRIVO IN OSPEDALE. Il padre dello studente è corso a scuola, lo ha caricato in auto e portato al San Bortolo. Durante il trasporto in ospedale il figlio ha vuotato il sacco, e così il genitore ha potuto spiegare ai medici del pronto soccorso quello che era successo esattamente. Gli esami del sangue hanno confermato la presenza di tracce di cannabinoidi nel sangue del paziente, che si è ripreso solamente dopo qualche ora. A quel punto, è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di un paio di giorni. Prima di lasciare il pronto soccorso il minorenne ha rassicurato papà e medici che quella esperienza gli era servita da lezione.

IL FENOMENO. «Dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo notato che qualche spacciatore si è spostato dalla stazione verso il nostro istituto e così ce li abbiamo qui attorno», sostiene Dal Piano. Ne avevate mai visti così tanti? «No, qualcuno in più c’è. Lo abbiamo già fatto presente e chiediamo più controlli da parte di carabinieri e polizia, con i quali abbiamo un ottimo rapporto: assieme a loro portiamo avanti programmi di educazione alla salute per sensibilizzare i ragazzi sul rischio che gli stupefacenti e altre sostanze possono avere sulla salute. Pensavamo di essere di essere più immuni rispetto ad altre scuole - aggiunge -. Speriamo che il ragazzo abbia capito che ha fatto qualcosa che non va bene».

Valentino Gonzato

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