VICENZA. Il bello delle donne è l’espressione di gioia, di libertà che esprimono quando ballano. Non importa l’età e neppure se per un quarto d’ora passi delle musiche della palestra a un flash mob in una piazza dei Signori a metà tra le tentazioni di primavera e un venticello ancora invernale (GUARDA IL VIDEO). No, per la sessantina di allieve della Jazzercise arrivate da Cittadella e Galliera Veneta, Rosà e Tezze sul Brenta, Montecchio e Vicenza Nord, Est e San Lazzaro era importante esserci, testimoniare e, perché no, divertirsi. Sotto il segno del rosso, un fiore sistemato tra i capelli, un foulard, una sciarpa o anche un bel cappottone. Sottolineare allegramente ma senza paura di metterci la faccia la voglia di dire “no” alla violenza sulle donne, di essere solidali tra loro e con chi l’ha subita e la subisce. Sulle note di Break the Chain, colonna sonora della campagna One Billion Rising che punta in tutto il mondo a sensibilizzare gli uomini, e sotto gli occhi di tanti vicentini un po’ preoccupati dell’assembramento sotto la Loggia del Capitaniato e poi divertiti quando hanno capito quello che stava succedendo, hanno eseguito la loro coreografia per ben due volte.
A guidarle Beppe Sandon, istruttore di una delle palestre coinvolte, unico rappresentante maschile, assieme al consigliere delegato alle pari opportunità del Comune di Vicenza, istituzionalmente presente all’evento. Dieci minuti di passi e movimenti coordinati riproposti, dopo il saluto dell’amministrazione, come premio. Felici mamma Serena e le due giovanissime Alice e Sabrina, tutte provenienti dal gruppo San Paolo e tutte alla loro prima volta.
«Conta il messaggio che si dà ed il ritrovarsi con gente che condivide le tue motivazioni. Del resto ancora troppo donne debbono subire persecuzioni e violenze».
Lo hanno voluto confermare, con un volantinaggio, le attiviste di “Non una di meno”:
«Sabato 8 Marzo (Lotto Marzo nel loro documento) sciopero generale e internazionale, perché se le nostre vite non valgono noi ci fermiamo. Vogliamo distruggere la cultura della violenza, essere libere di muoverci e di poter attraversare le frontiere, decidere noi sulla nostra salute e sui nostri corpi».
L’appuntamento è alle 8.30 del mattino davanti alla stazione dei treni. Alle 17.30, in piazza Matteotti, street parade, assemblea sui temi della giornata. Il bello delle donne è proprio la passione che mettono in tutto quello che fanno. Alla fine si sono salutate con un applauso ed un urlo collettivo, immortalate dai video di mariti e morosi. Con le note di Fiorella Mannoia nella mente: «Cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un po’ è per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi».