<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

In sessanta ballano
sotto la Basilica
contro la violenza

Un momento del flash mob in piazza dei Signori
Un momento del flash mob in piazza dei Signori
Vicenza, flash mob contro la violenza sulle donne (COLORFOTO)

VICENZA. Il bello delle donne è l’espressione di gioia, di libertà che esprimono quando ballano. Non importa l’età e neppure se per un quarto d’ora passi delle musiche della palestra a un flash mob in una piazza dei Signori a metà tra le tentazioni di primavera e un venticello ancora invernale (GUARDA IL VIDEO). No, per la sessantina di allieve della Jazzercise arrivate da Cittadella e Galliera Veneta, Rosà e Tezze sul Brenta, Montecchio e Vicenza Nord, Est e San Lazzaro era importante esserci, testimoniare e, perché no, divertirsi. Sotto il segno del rosso, un fiore sistemato tra i capelli, un foulard, una sciarpa o anche un bel cappottone. Sottolineare allegramente ma senza paura di metterci la faccia la voglia di dire “no” alla violenza sulle donne, di essere solidali tra loro e con chi l’ha subita e la subisce. Sulle note di Break the Chain, colonna sonora della campagna One Billion Rising che punta in tutto il mondo a sensibilizzare gli uomini, e sotto gli occhi di tanti vicentini un po’ preoccupati dell’assembramento sotto la Loggia del Capitaniato e poi divertiti quando hanno capito quello che stava succedendo, hanno eseguito la loro coreografia per ben due volte.

A guidarle Beppe Sandon, istruttore di una delle palestre coinvolte, unico rappresentante maschile, assieme al consigliere delegato alle pari opportunità del Comune di Vicenza, istituzionalmente presente all’evento. Dieci minuti di passi e movimenti coordinati riproposti, dopo il saluto dell’amministrazione, come premio. Felici mamma Serena e le due giovanissime Alice e Sabrina, tutte provenienti dal gruppo San Paolo e tutte alla loro prima volta.

«Conta il messaggio che si dà ed il ritrovarsi con gente che condivide le tue motivazioni. Del resto ancora troppo donne debbono subire persecuzioni e violenze».

Lo hanno voluto confermare, con un volantinaggio, le attiviste di “Non una di meno”:

«Sabato 8 Marzo (Lotto Marzo nel loro documento) sciopero generale e internazionale, perché se le nostre vite non valgono noi ci fermiamo. Vogliamo distruggere la cultura della violenza, essere libere di muoverci e di poter attraversare le frontiere, decidere noi sulla nostra salute e sui nostri corpi».

L’appuntamento è alle 8.30 del mattino davanti alla stazione dei treni. Alle 17.30, in piazza Matteotti, street parade, assemblea sui temi della giornata. Il bello delle donne è proprio la passione che mettono in tutto quello che fanno. Alla fine si sono salutate con un applauso ed un urlo collettivo, immortalate dai video di mariti e morosi. Con le note di Fiorella Mannoia nella mente: «Cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un po’ è per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi».

Roberto Luciani

Suggerimenti