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A Jesolo

Figlio del rapinatore
ucciso da Stacchio
arrestato e liberato

La drammatica conclusione della rapina a Ponte di Nanto il 3 febbraio 2015
La drammatica conclusione della rapina a Ponte di Nanto il 3 febbraio 2015
La drammatica conclusione della rapina a Ponte di Nanto il 3 febbraio 2015
La drammatica conclusione della rapina a Ponte di Nanto il 3 febbraio 2015

Sabato 21 maggio Arrestato dalla polizia e rimesso in libertà dal giudice. È durata solamente ventiquattro ore la permanenza dietro le sbarre di Alan Cassol, figlio di Albano, il nomade ucciso nel 2015 dal benzinaio Graziano Stacchio durante la rapina ai danni della gioielleria Zancan, a Ponte di Nanto.

Il giovane, di 19 anni, che abita a Oderzo nel Trevigiano, arrestato venerdì 20 maggio per il furto di una moto, oggi si è presentato davanti al giudice che ha convalidato l'arresto e poi lo ha scarcerato..

 

Venerdì 20 maggio Alan Cassol, figlio di Albano Cassol, il rapinatore ucciso a Ponte di Nanto dal benzinaio Graziano Stacchio durante una rapina alla gioielleria Zancan, è stato arrestato per il furto di una moto, oggi, a Jesolo (Venezia).

 

Cassol si è impossessato della moto, ma è stato visto dal proprietario che ha chiamato la polizia. Ne è nato un inseguimento che ha visto impegnati gli agenti delle volanti, dell’anti crimine e del commissariato di Jesolo con l’utilizzo anche dell’elicottero del reparto volo. Braccato il giovane ha abbandonato la moto e ha cercato di fuggire attraverso dei campi, ma intercettato è stato bloccato ed arrestato in flagranza di reato.

 

Alan Cassol era già stato arrestato dai carabinieri il 30 marzo dello scorso anno insieme ad altri sei giovani giostrai. La banda, di cui Cassol era considerato il capo, era specializzata nei colpi alle sale con slot machine.

 

 

 

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