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Vicenza

Estorsione hard
Vittime lo zio
e anche il nipote

Una ballerina all’interno di un locale di lap dance. ARCHIVIO
Una ballerina all’interno di un locale di lap dance. ARCHIVIO
Una ballerina all’interno di un locale di lap dance. ARCHIVIO
Una ballerina all’interno di un locale di lap dance. ARCHIVIO

Prima era andata a letto con lo zio, poi con il nipote. Entrambi, vicentini, li aveva conosciuti e sedotti grazie alle sue curve mozzafiato ben mostrate sul palco del locale di lap dance dove lavorava; ed entrambi li avrebbe minacciati di raccontare tutto alle rispettive mogli e famiglie se non avessero pagato il suo silenzio.

È l’accusa rivolta dalla procura di Brescia a Mihaela Violeta Cesar, splendida ballerina dell’Est Europa di 29 anni, che nei mesi prossimi dovrà presentarsi davanti al tribunale lombardo per rispondere di due diversi casi di estorsione. Avrebbe intascato 60 mila euro, ha ricostruito l’accusa; ma lei si difende con forza, professando la sua innocenza: «Erano solamente regali: come volete che faccia altrimenti uno di 65 anni con la pancia a venire a letto con una come me?», sostiene.

I fatti contestati risalgono agli ultimi mesi del 2013. Cesare, artigiano di 65 anni, residente nell’hinterland di Vicenza, da qualche tempo aveva iniziato a frequentare il lap dance del Bresciano. Ci andava con un amico: bevevano qualcosa, ammiravano le bellezze ricordando la loro giovinezza. Poi aveva conosciuto Violeta e ne era rimasto affascinato: aveva iniziato a pagarle i privè (cioè degli spogliarelli in privato) e a stringere amicizia con lei. I due avevano poi deciso di vedersi fuori dal night; con gli esiti che sono semplici da immaginare. A Cesare quella sventola pareva aver tolto 30 anni dalla carta d’identità. Certo, frequentarla costava, e non poco, ma al vicentino i soldi non mancavano. Difficile che potesse credere all’amore. A casa aveva moglie, figli e un nipotino. Violeta, nel frattempo, aveva raccolto su di lui numerose informazioni. In novembre, stando alla denuncia, le prime minacce: «Mi servono 3 mila euro, devo fare dei lavori a casa». «Se vuoi ti posso aiutare. Semmai te li presto». «Se non vuoi che mi presenti a tua moglie, è meglio se me li regali». Nel giro di poche settimane, Cesare avrebbe sganciato quasi 40 mila euro.

Ma nel frattempo nella vita e nel “cuore” della ballerina era arrivato Alberto, 35 anni, vicentino, impiegato, padre di famiglia. Segni particolari: è il figlio del fratello di Cesare. A fargli conoscere il lap dance era stato l’amico dello zio, che gliene aveva parlato. Il cliché è grosso modo lo stesso: Alberto non si innamora, vuole solo sesso. E poiché non vuole pagarlo troppo, prova a fare il duro con Violeta. La quale avrebbe potuto scaricarlo subito, e invece - secondo l’accusa - tenta il bis. Ha delle foto scattate con l’amante, e su Facebook trova tutto quello che le serve. «Bello, è meglio se mi regali la macchina nuova... Vuoi che spedisca certe foto a tua moglie?». Alberto, fra dicembre e gennaio, paga più di 20 mila euro il silenzio della ballerina.

Entrambi si confidano con l’amico che li ha portati al night. Il quale li fa incontrare e fa aprire gli occhi a zio e nipote, che dopo l’imbarazzo comprendono di essere sulla stessa barca. Si recano in caserma con i messaggini minatori di Violeta e sporgono denuncia. Ora potrebbero chiedere i danni. Chissà se allora lo diranno alle mogli.

Diego Neri

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