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Vicenza

Ederle, accusa l’ex
di stalking e chiede
novantamila euro

L’ingresso della caserma Ederle in viale della Pace
L’ingresso della caserma Ederle in viale della Pace
L’ingresso della caserma Ederle in viale della Pace
L’ingresso della caserma Ederle in viale della Pace

Avrebbe tormentato la sua ex convivente per mesi, non fermandosi nemmeno davanti ai provvedimenti del giudice. Le avrebbe spedito qualcosa come 2 mila fra sms e messaggi whatsapp, e le avrebbe rovinato la vita anche sul lavoro. Sì, perché i due, oltre che in passato fidanzato, sono colleghi di lavoro all’interno della caserma Ederle. Lei, esasperata, ha perso sei chili ed è in cura da uno specialista; chiede 90 mila euro di danni.

Ieri, davanti al giudice Furlani, è iniziato il processo a carico di Marco Teodori, 38 anni, residente a Cogollo in via Piangrande. L’imputato, difeso dagli avv. Paolo Mele senior e Luca Tessarolo, deve difendersi dall’accusa di stalking aggravato nei confronti di Linda, parte civile con l’avv. Andrea Massalin.

I fatti contestati dalla procura, dopo le denunce della vicentina, sarebbero avvenuti fra la città e il Comune dell’hinterland dove abita la presunta vittima a partire dal luglio 2014. Stando a quanto ricostruito dal pubblico ministero Floris, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri, Linda aveva chiuso la relazione sentimentale che la legava a Teodori dopo cinque anni, nel corso dei quali avevano anche convissuto. L’imputato non avrebbe preso per nulla bene la notizia, e avrebbe cercato di far cambiare idea alla ex fidanzata. Ma avrebbe violato il codice.

Come? Avrebbe spedito a Linda una marea di messaggi e le avrebbe telefonato di continuo; l’avrebbe minacciata che sarebbe andato a casa sua. L’avrebbe poi seguita e pedinata nei suoi spostamenti, facendosi trovare sotto casa.

Ma i fastidi maggiori per l’impiegata sarebbero avvenuti in ufficio, visto che entrambi lavorano all’interno della base americana di viale della Pace. L’imputato avrebbe fatto trovare sulla scrivania della sua ex cioccolatini e bevande, non graditi. Si sarebbe presentato nel suo ufficio, con dei pretesti, solo per guardarla negli occhi; sarebbe passato davanti a lei parecchie volte, con delle scuse; l’avrebbe fermata in corridoio, per parlarle; avrebbe chiesto informazioni sul conto di Linda e della sua vita privata agli altri colleghi di lavoro, e l’avrebbe screditata ai loro occhi.

Tutti questi atteggiamenti hanno provocato nella vicentina uno stato di ansia e stress, tanto che è stata costretta a farsi curare. Non solo: ha cambiato le sue abitudini, evitando di uscire di casa o facendosi accompagnare nel parcheggio della caserma.

Teodori ha ricevuto un provvedimento del giudice che gli imponeva di star lontano da Linda, poi aggravato con l’imposizione di alcuni itinerari. Ora, in aula, l’imputato - che si difende con forza - potrà far valere le sue ragioni.

Diego Neri

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