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Le reazioni

Di Maio chiude
i negozi nei festivi
Il sì del Veneto

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Un negozio aperto la domenica. ARCHIVIO
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VENEZIA/VICENZA. Un diluvio di apprezzamenti, in nome del diritto dei lavoratori a godere del riposo con la famiglia, e poche voci critiche che mettono sul piatto della bilancia il servizio reso ai consumatori. Incassa le prime reazioni l'annuncio del vicepremier Luigi Di Maio che si è detto pronto ad aprire un tavolo per rivedere le regole sull'apertura dei negozi la domenica. E mentre il decreto Monti che dal 2012 ha liberalizzato il lavoro festivo nel commercio entra nel mirino del governo, si riaccendono le polemiche su un tema che riguarda tutti, negozianti e consumatori.

 

Per Confcommercio Vicenza, è tempo di trovare altre strade. «Che le aperture festive dei negozi non abbiano risolto il problema del crollo dei consumi è un fatto conclamato - osserva il presidente Sergio Rebecca -, tra l'altro ampiamente previsto da Confcommercio fin dall'introduzione della liberalizzazione. Ora si tratta di trovare una formula che da un lato accontenti i consumatori e dall'altro permetta alle piccole e medie imprese distributive di darsi un'organizzazione competitiva rispetto ai "colossi" del sempre aperto». Ecco, perché l'avvio di un tavolo di confronto annunciato dal ministro del Lavoro, per Ascom è un segnale positivo. D'accordo con la stretta che Di Maio intende introdurre sono anche le associazioni dei consumatori. D'accordo con la stretta che Di Maio intende introdurre sono anche le associazioni dei consumatori

 

Opinione condivisa anche a livello regionale. «Sulle aperture domenicali ci siamo schierati da molto, molto tempo. Condividiamo l’ipotesi di un intervento di regolazione lanciata ieri dal ministro Di Maio», ha affermato il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon. «Le liberalizzazioni - prosegue Zanon in una nota - non hanno fatto crescere i fatturati delle imprese del commercio. Soprattutto non hanno portato maggiore occupazione. Nel migliore dei casi, si è aperto uno scenario con posti di lavoro molto precari, sicuramente con meno ore globali lavorate dall’intero settore. La primavera scorsa abbiamo condiviso e sostenuto l’iniziativa della Regione Veneto, che ha licenziato una proposta di legge statale per regolamentare i giorni di chiusura degli esercizi commerciali. In questa battaglia siamo stati e siamo tuttora al fianco dell’assessore regionale Roberto Marcato». 

 

«È una battaglia - sottolinea l’assessore regionale Marcato - che ho intrapreso da tempo insieme alle organizzazioni di categoria del settore, le organizzazioni sindacali, i comitati e i movimenti come "Domenica No Grazie" Veneto. Ho chiesto quindi un incontro al ministro per condividere questa battaglia di civiltà per il ripristino delle chiusure festive e domenicali, ma anche per allargare il confronto a temi di particolare rilievo per il Veneto e rappresentare le esigenze dei tanti imprenditori che hanno saputo in questi anni di crisi profonda reagire con orgoglio e determinazione tanto da portare il Veneto ai primi posti in termini di PIL e di tasso di disoccupazione. È imprescindibile il rapporto con il governo per supportare con le migliori strategie il consolidamento e l’ulteriore crescita della nostra economia».

Sul problema specifico della liberalizzazione selvaggia degli orari di vendita e dei giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali, competenza di cui le Regioni sono state espropriate, l’assessore nella sua richiesta di incontro ricorda al ministro Di Maio che sin dall’inizio dell’anno scorso la Regione del Veneto ha costituito un Tavolo Etico con tutti i soggetti pubblici e privati interessati e con la partecipazione anche dei parlamentari veneti, che hanno sostenuto con forza l’iniziativa di disciplinare la materia. «Un’azione - conclude l’assessore veneto - che si è altresì concretizzata attraverso la presentazione, da parte del nostro Consiglio regionale, di una proposta di legge statale finalizzata a reintrodurre l’obbligo della chiusura dei negozi e dei centri commerciali in occasione delle più importanti festività laiche e religiose». 

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